JENS LEKMAN (2017) Life Will
See You Now
Il
cantautore popster
di Goteborg ci aveva abituato bene: un indie-pop orecchiabile tra i
più intelligenti in circolazione, testi ironici ed originali,
misurato nelle uscite (l’attuale è il quarto album in 13 anni). Ma
stavolta per la prima volta toppa: cade in piedi, ma cade. La
scrittura è sempre di qualità, ma gli arrangiamenti scelgono un
abito che calza a stento le melodie: ritmiche disco anni ’80,
calypso, samba, sound buono per jingles o per le radio di 30 anni fa,
che tuttavia abbandona la leggerezza indie ma catchy con cui lo
svedese ci aveva deliziato in passato. Peccato:
carino ma prescindibile.
Voto Microby: 6.5
Preferite:
Hotwire The Ferris Wheel, How Can I Tell Him?, To Know Your Mission
PROPER ORNAMENTS (2017) Foxhole
Seconda
uscita per la band londinese e subito la critica inglese li omaggia
come “the next big thing”. Alle mie orecchie una bella
ridimensionata sarebbe opportuna: qui siamo di fronte ad un morbido
pop revivalista
che sa di Byrds e
Beach Boys sotto
benzodiazepine, o di Cowboy Junkies
più superficialmente pop, o di John Lennon
pre-pennichella post-prandiale. Ma è triste (forse solo per me,
autobiograficamente?) pensare che i suoni di mezzo secolo fa (forse
non a caso i nostri introducono il lavoro con il brano migliore del
lotto, guarda caso titolato “Back Pages”) siano applauditi come
novità. Almeno i critici musicali la storia la dovrebbero conoscere.
Voto
Microby: 6.8
Preferite:
Back
Pages, Memories, Bridge By A Tunnel
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