martedì 7 marzo 2017

RHIANNON GIDDENS


RHIANNON GIDDENS (2017) Freedom Highway




Due anni fa, in occasione del bel debutto da solista della folksinger americana (l'album di covers Tomorrow Is My Turn), scrivevamo " resta l'interrogativo su quale siano le sue reali capacità di autrice, assodato che quelle da interprete sono notevoli". La risposta arriva pronta e sfiora il capolavoro. Secondo molti amici che non amano i suoni old time e per tutti gli hipsters del pianeta la musica composta ed interpretata da Rhiannon Giddens è "vecchia e scontata", quando invece è "antica e tradizionale". Dal folk dei pionieri al country dei coloni, dal blues del delta agli spirituals dei campi di cotone, dal jazz della Preservation Hall di New Orleans al ritmo in levare dei Caraibi, la nostra dà un saggio di rivisitazione delle radici americane, bianche e nere, con composizioni originali che resteranno nel tempo. "You can take my body, you can take my bones, you can take my blood, but not my soul" (At The Purchaser's Option). Per chi ama la musica eterna. Astenersi modaioli azzimati.
Voto Microby: 8.5
Preferite: Better Get It Right The First Time, Birmingham Sunday, At The Purchaser's Option



1 commento:

lucaf ha detto...

Mi hai preceduto di pochi istanti: ecco anche la mia recensione.
RHIANNON GIDDENS - Freedom Highway (2017)
Rhiannon, leader e fondatrice dei Carolina Chocolate Drops, è senza dubbio una delle più interessanti voci della musica roots degli ultimi tempi. A due anni di distanza dallo stupendo album Tomorrow is My Turn, nominato per il Grammy categoria folk di quell’anno e soprattutto ricordando la sua sublime partecipazione al progetto Lost on a River: the New Basement Tapes, album con i testi inediti di Bob Dylan, in questo nuovo progetto si fa accompagnare dagli altri membri dei Carolina Drops. L’ispirazione è la narrazione degli schiavi nell’America del 1800 ma anche le marce per i diritti sociali degli anni ’60 o le recenti vicende di Baltimora e Ferguson. Il disco è un insieme di ballate folk-gospel, country-blues o addirittura ad impronta celtica quasi a ricordare i primi Steeleye Span. Il primo disco a 4 stelle in questo inizio d’anno. Da ascoltare: At the Purchaser's Option, Birmingham Sunday, We Could Fly, The Love We Almost Had. Voto: ☆☆☆☆

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