sabato 26 agosto 2017

Recensioni: Jo Harman, Passenger

JO HARMAN - People We Become (2017)

Il suo debutto del 2013 “Dirt on my Tongue” mescolava rock, soul, blues e jazz con una maturità compositiva incompatibile con la sua giovane età.  Anche se proveniente dall’Inghilterra, le sue radici musicali sono a molte migliaia di miglia, attraverso l’Atlantico, nel blues e nel soul del profondo sud degli Stati Uniti. La sua voce poi, a volte roca e fumosa, a volte intensamente morbida e passionale le ha fatto anche conseguire il Female Vocalist of the year ai Blues Award britannici di quest’anno.
Un disco insolito in cui forse si avvertono due anime distinte: una forza blues-rock che è impossibile non rimandare a Beth Hart o Joss Stone ed accanto ad essa una sensibilità più soft, dal gospel-soul stile Mavis Staples al country-folk di Julia Fordham, Grace Slick o della prima Carly Simon. Impreziosito dalla presenza di Michael McDonald (Doobie Brothers) nel singolo “When we were young”, il disco è per lo più contrassegnato da ballate acustiche e ce la conferma come una tra le migliori voci blues-rock contemporanee. Da ascoltare: Silhouettes of You, Lind Me Your Love, Unchanged and Alone, The Final Page. Voto: ☆☆☆☆



PASSENGER - The Boy Who Cry Wolf (2017), Sunday Night Sessions (2017)



Ad un anno dal precedente, Mike Rosenberg ha pubblicato due distinti lavori, uno di cover ed uno di nuovi brani originali.
The Boy.. è l’ideale continuazione del disco precedente “Young as the morning, old as the sea” con brani che raccontano le piccole cose quotidiane attraverso il suo folk più tradizionale. Chitarra acustica, arpeggi melodici di facile presa, voce piena di carica soul sono i suoi segni distintivi I brani appaiono non molto dissimili l’uno dall’altro per un album che non aggiunge niente di nuovo a quanto già conoscevamo di lui: bello, piacerà a chi già lo conosce ma magari niente di invitante per chi non ne ha mai sentito parlare. Da ascoltare: Simple Song, Walls. Voto: ☆☆



Sunday Night Sessions è una collezione di cover: comprende brani di David Bowie, Rolling Stones, REM, Tracy Chapman, Eagles ed altri. Alcune cover appaiono particolarmente riuscite: Fast Cars di Tracy Chapman l’avevamo sentita in occasione del concerto al Vittoriale a Gardone Riviera ed è stato un vero piacere poterla riascoltare e metterla nella playlist sull’iPod! Sul suo canale YouTube peraltro si possono trovare altri pezzi che evidentemente non aveva deciso di inserire nel disco ma che valgono comunque l’ascolto. Da ascoltare: Space Oddity, Fast Cars. Voto: ☆☆




1 commento:

microby ha detto...

PASSENGER (The Boy Who Cried Wolf): mi piace molto questo musicista defilato, modesto eppure di successo. E' romantico senza essere retorico e dolce senza essere melenso. Non farà la storia della musica, ma ci allieta sempre con grazia e gusto melodico impagabili. Non tuttavia con quest'ultimo lavoro, che mi viene spontaneo paragonare all'ultimo di Jack Johnson: entrambi compositivamente buoni, ma che hanno rinunciato ad arrangiamenti più corposi per un risultato che trovo troppo colloquiale, asciutto, poco ambizioso, come si fossero rilassati una sera suonando fra amici. I compiti da "7" per chi di solito piglia "8" con poco impegno in più.
Non riesco invece a trovare "Sunday Night Sessions"...

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