sabato 16 giugno 2018

Recensioni al volo: Gaz Coombes, Frank Turner

GAZ COOMBES - World’s Strongest Man (2018)
Terzo album da solista dopo la lunga militanza nei Supergrass, dopo 3 anni dal precedente Matador, piccolo gioiello elettro-pop, passato quasi inosservato nonostante la sua nomination al Mercury Prize. Con questo lavoro Coombes mescola i generi in una sorta di frullato musicale che va da Frank Ocean ai Neu! (sue testuali ispirazioni per questo lavoro) facendo anche convivere il britpop con il sounding elettronico più contemporaneo. Le atmosfere oscillano tra OK Computer  (“Shit I’ve Done Again”) e In Ranbows (“Vanishing Act”) dei Radiohead, Black Rebel Motorcycle Club (“Deep Pockets”) e David Bowie di fine anni ’90 (“Oxygen Mask”), Jack White (“World’s Strongest Man”) e Arcade Fire (“Wounded Egos”). Eccellente lavoro. Da ascoltare:Walk the Walk, Wounded Egos, Oxygen Mask.  Voto: 1/2



FRANK TURNER - Be More Kind (2018)
Molti dei migliori artisti, di qualsiasi campo artistico si parli, sono in continua evoluzione per adattarsi alle loro esperienze di vita e seguendo la propria direzione. Musicalmente parlando, sono coloro che sfornano album su album praticamente identici che spesso svaniscono nel dimenticatoio o si dimenano per raggiungere i fan che si sono allontanati. FT, classe 1981, ex punk-rocker britannico con i Million Dead, ha progressivamente de-elettrificato la chitarra orientandosi verso il mondo del songwriting folk-rock pur senza dimenticare l’energia delle sue origini. L’ultimo album (il 7° della sua produzione) parla di politica e di speranza ed inizia con Don’t Worry, un quasi gospel spruzzato di folk e prosegue con i suoi classici rock-pop vecchia scuola, apparentemente ripetitivi ma che, ascolto dopo ascolto, riescono ad emergere, quasi a ricordare un Morrissey contemporaneo. Ennesima fantastica collezione di uno degli artisti più affermati e geniali del Regno Unito ed ormai abituato a offrirci stimoli onesti e piacevolmente profondi. Da ascoltare: Don’t Worry, Be More Kind, 21st Century Survival Blues. Voto: 1/2

2 commenti:

microby ha detto...

GAZ COOMBES : spiace che l'ex leader dei grandi Supergrass non sia apprezzato in Italia quanto meriti, cioè almeno al pari di Damon Albarn e meglio dei fratelli Gallagher. Anche in quest'ultimo album, in cui si smarca definitivamente dal britpop pur cavalcando l'humus anni '90 (gli U2 di Zooropa ed i Radiohead più pop), riesce a costruire un ponte con l'oggi dimostrando di masticare bene la lezione Arcade Fire degli anni zero e il soul elettronico degli anni '10. E' cool? Sì lo è ma non per furbizia, piuttosto per talento, come con i dovuti distinguo lo era David Bowie. Eppure il Mucchio gli tributa un misero 2/5, il Busca un 3.5/5. Diversi Rolling Stone Italia con 4/5 e CUKSIS con 8/10. Mentre in Inghilterra Uncut 8/10, NME 8/10, Q 8/10, e worldwide Metacritic 80/100. Concordo assolutamente con te Luca: questo è un gran bel disco, che ho affrontato in modo tiepido ai primi 2-3 ascolti ma che è cresciuto esponenzialmente rivelando profondità ed acume, oltre a piacere di pelle.
Voto Microby: 8.5
Preferite: Walk The Walk, Deep Pockets, Oxygen Mask

microby ha detto...

FRANK TURNER : L’ex Million Dead non è più solo un ottimo esempio di cantautore di estrazione punk (Andy White e soprattutto Bill Bragg lo erano già ante litteram), ma ha via via arricchito i suoi sermoni socio-politici espandedo le influenze musicali al pop, al soul, al cantautorato intimo, ed ovviamente al rock. Ciò che rende a mio parere Be More Kind un album buono ma non eccellente è la qualità delle canzoni, di scrittura inferiore rispetto ai precedenti lavori del decennio.
Voto Microby: 7.5
Preferite: 21st Century Survival Blues, The Lifeboat, Brave Face

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