venerdì 15 febbraio 2019

Michael McDermott - Orphans (2019)

MICHAEL McDERMOTT - Orphans (2019)

Il primo grande successo di questo cantautore americano/irlandese “620 West Surf” del 1991 l’aveva portato, forse troppo prematuramente, alla ribalta del classico rock americano: gli anni successivi sono stati quelli della inevitabile discesa agli inferi, costellata da “abusi” e “riabilitazioni” varie. Ormai però il suo cammino di autodistruzione sembra essersi interrotto: ora è più maturo, è sposato con la violinista Heather Lynne Horton, co-writer delle sue canzoni, ha una figlia, è sobrio e con la testa libera. Negli ultimi tre anni è stato in giro per concerti ma molte canzoni languivano nella sua memoria e nei suoi archivi, non incise e raramente suonate: canzoni orfane.
Un disco stupendo, questo di canzoni orfane, che viaggia a meraviglia nei suoi territori più abituali e congeniali: country-blues alla Steve Earle, roots-rock tra Bruce Springsteen, John Mellencamp e Willie Nile, ballate alla Tom Petty. La redenzione continua.
Da ascoltare: Ne'er Do Well, Sometimes When It Rains in Memphis, Givin up the Ghost.

Voto: 1/2


1 commento:

microby ha detto...

MICHAEL McDERMOTT : Concordo totalmente: gran bel disco! E non ne sbaglia uno! I soliti errori di gioventù (l'alcool in particolare) e parecchia sfortuna nel non trovarsi mai al posto giusto nel momento giusto (anzi l'opposto) ne hanno fatto a mio avviso uno dei migliori "beautiful losers" della scena internazionale, non solo americana. Classe assolutamente superiore, ora incide per la benemerita italiana Appaloosa, e non è da perdere anche in concerto, dimensione nella quale si dimostra altrettanto bravo.

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