Il duo power-pop
losangeleno Danny
Wilde + Phil Solem
non rappresenta solo la one-hit wonder di I’ll
Be There For You,
arcinoto tema della popolarissima sitcom Friends.
Dal 1990 al 2001 ci ha anzi deliziato con una manciata di album di
guitar-pop gentile di chiara derivazione beatlesiana ma ben screziato
dagli umori e i colori della California. Poi un misterioso iato di 18
anni, interrotto ora da Via
Satellite, un
lavoro che non tiene conto del nuovo millennio ed anzi prosegue il
discorso musicale esattamente là dove era stato solo sospeso: così
pare di ascoltare (soprattutto nella seconda parte) una
collaborazione tra le penne di Neil Finn e Tom Petty per un
risultato alla Crowded
House meno pop
e più americani. Nulla di nuovo, ma un piacere per le orecchie.
Voto
Microby: 7.6
Preferite:
You’d
Think I’d Know, On My Own, How Far Would You Go
BON
IVER (2019) I, I
Logica
prosecuzione del controverso ma genialoide 22,
A Million (2016),
straniante album di “cantautorato
elettronico” non
rimasto episodio isolato, come dimostra non solo l’attuale disco ma
anche l’attività live
di Justin Vernon
nello scorso triennio, il canadese bissa il precedente lavoro con la
medesima voce filtrata, i beats elettronici, il substrato
apparentemente glaciale, i samples, tra Laurie
Anderson, Eno/Byrne, James Blake.
Tutto ancora ostico ed apprezzabile solo dopo molti ed attenti
ascolti, con tuttavia i limiti di una scrittura meno brillante e
soprattutto il fatto che tale visione musicale non rappresenta più
una sorpresa. Limite non da poco in un genere che rifiuta la
staticità ed anzi presuppone una continua ricerca.
Voto
Microby: 7.4
Preferite:
Hey
Ma, U (Man Like), Naeem
Nessun commento:
Posta un commento