VAN MORRISON
(2019) Three Chords And The Truth
Sesto album in 4 anni (secondo di materiale autografo dopo Keep Me Singing del 2016), di qualità
mai meno che buona per il rossocrinito e notoriamente antipatico fuoriclasse
irlandese. In tanta prolificità, che sia l’interpretazione di standards
blues/jazz/soul o di canzoni di nuovo conio, si ripropone l’annosa diatriba tra
i detrattori dell’artista ora 74enne, che lo accusano di ripetere da mezzo
secolo il medesimo disco, ed i suoi sostenitori, incantati di volta in volta
dal suo “celtic soul”, mistica fusione di folk irlandese, soul,
blues, rhythm’n’blues, jazz --con occasionali ma sapienti derive dal
genere verso il pop/country/rock— sottogenere di cui è inventore e massimo
interprete, visto che si contano centinaia di tentativi di imitazione e
tuttavia il cowboy di Belfast rimane insuperato. Three Chords And The Truth (“tre accordi e la verità”, sentenza con
la quale negli anni ’50 il musicista americano Harlan Howard aveva definito la
musica country, genere totalmente assente nel disco che stiamo recensendo) è la
logica prosecuzione del più brillante (per ispirazione) Keep Me Singing, ed è un ottimo disco, che sarebbe da considerare
in assoluto eccellente, non fosse che il difettuccio sbandierato dai
detrattori, e cioè la ripetitività degli schemi musicali (sia nel singolo brano
che nella costruzione dell’album) di George Ivan Morrison, si palesa anche in
quest’ultimo sforzo. Dove si apprezzano brillanti ed eleganti brani che vanno
dal soul, al blues, all’R’n’B, al rock’n’roll, al jazz, alla ballata mistica: al
solito suonato splendidamente, e che invecchierà altrettanto bene, visto che si
muove nell’ambito di linee musicali classiche e pertanto evergreen. Non un brano che emerga sugli altri, ma almeno 4-5
eccellenti in un paniere ricco di belle canzoni. A mio parere Three Chords And The Truth entra a far
parte della manciata di lavori (con Down
The Road del 2002, Magic Time del
2005, Keep Me Singing del 2016) di
maggior peso tra i 14 (!!) album in studio pubblicati nel nuovo millennio. Non
certo un artista che pensa a “quota 100”.
Voto Microby: 7.8
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Don’t Understand, Three Chords And The Truth, Nobody In Charge
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