Genere: Folk, Singer-songwriter, Soul
Simili: Jolie Holland, Yola, Rhiannon Giddens
Voto Microby: 7.8
Preferite: Call Me A Fool, Why The Bright Stars Glow, Colors
Ciò che mi sorprende delle recensioni del terzo album della cantautrice del Tennessee non sono i peana indiscriminati (sebbene a mio avviso esagerati: Metacritic assegna un punteggio di 86, corrispondente ad un "universal acclaim"), ma l'insistita attribuzione di genere: blues/soul/R&B. Come se essere di colore e di Memphis obbligasse al matrimonio Stax/Motown. In realtà la bella e talentuosa polistrumentista fin dall'eccellente esordio (recensito sul nostro blog nel 2013) si presenta come una folksinger originalmente aperta, che parte dalla materia musicale americana bianca per embricarla con la ricca tradizione nera che va dal vintage jazz al gospel/soul/R&B, con rare sfumature blues ed una più recente attenzione al pop sofisticato (come da copertina). Scrittura melodica dolente, arpeggi di chitarra acustica che evocano le Tennessee plains, lineari fraseggi di pianoforte, sezione ritmica morbida e talvolta arrangiamenti di ottoni che scaldano le canzoni coi colori del sud nero. Una voce per molti meravigliosa (non sono tra gli estimatori), certamente singolare se non unica , acuta quando non acidula, col timbro prepuberale che riconosciamo nelle nenie del blues maliano e nelle cantanti dell'Africa nera, ma non nelle grandi interpreti blues & soul americane. Insomma nè Tracy Chapman nè Beyoncè nè Alicia Keys nè Aretha Franklin nè Mavis Staples. Piuttosto una elegantissima Jolie Holland che rende leggero l'approccio folk dell'ultima Rhiannon Giddens sposandolo con il talento melodico di Yola e l'eclettismo di Alynda Segarra (Hurray For The Riff Raff). Con le potenzialità di diventare una star sia del pentagramma che del botteghino.
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