sabato 7 febbraio 2009

Best of 2008: 4° posto


RYAN ADAMS & The CARDINALS - CARDINOLOGY
Il percorso di Ryan Adams mi ricorda un pò, con le debite differenze, quello di Ben Harper. E' un rocker di quarta generazione, un “arrivato dopo”: un cantautore che si ispira al medesimo rock classico che amiamo noi. Ryan Adams è un juke-box che mischia nei suoi dischi canzoni di Neil Young, di CS&N, di Van Morrison, degli Stones, persino di Prince, come su una di quella cassette che una volta ci registravamo da ascoltare in auto. Solo che le canzoni in questione le ha scritte tutte lui di suo pugno. Non a caso l’abile piccolo disc jokey che vive nel mio iPod mi restituisce con regolarità e senza preavviso bellissime canzoni americane, e mi è capitato dozzine di volte di doverne leggere il titolo sul display perché proprio non me lo ricordavo. E tutte le volte mi è capitato di stupirmi perché le canzoni non erano di Neil Young, di Steven Stills o di Jagger / Richards come avevo creduto di capire, ma invece del piccolo grande Ryan Adams
L’ascolto di Cardinology è ricco di soddisfazioni: ballate evocative e caldi rock & roll, una sezione ritmica sempre vivace, una tensione che sviluppa un groove nelle esecuzioni che crescono come in un live show... Insomma un ottimo disco,sui livelli del suo migliore ("Gold" del 2001).

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