domenica 1 novembre 2009

Phish - Joy

Sono tornati. Nel 2004 Trey Anastasio aveva annunciato lo scioglimento definitivo del gruppo, a suo dire per evitare il rischio di continuare a ripetersi. Dopo 5 anni in cui solo Anastasio aveva prodotto un paio di album veramente buoni, in mezzo ad altri lavori non particolarmente riusciti (in particolare quella schifezza di album tutto chitarra e orchestra) e mentre tutti gli altri del gruppo si erano un pò persi, hanno pensato bene di riprendere l'attività (anche dal vivo) con questo che pertanto rappresenta il 14° album della band. I Phish sono stati più o meno universalmente accostati ai Grateful Dead e, per stare un pò di più ai nostri giorni, alla Dave Matthews Band, sia per la potenza dei loro show che per il seguito di culto dei loro fan. I brani dell'album sono complessivamente molto buoni e, pur non raggiungendo le vette di quelli del classico Billy Breathes, sono tutti destinati ad essere un'ottima base per i loro concerti: in particolare mi sono piaciuti assai "Backwards down the number line" e "Light" mentre mi ha un pò annoiato quello che probabilmente doveva essere il pezzo cult del disco, "Time turns elastic" con i suoi 13 minuti sospesi tra i vecchi Utopia di Todd Rundgren e gli Yes di Tales from topographic ocean.
Complessivamente un buon disco con alcune cose buone ed il solito difetto di mancanza di senso della misura negli arrangiamenti: un disco che comunque non delude e che va annoverato tra i migliori del 2009.
Voto: ★★★★ (buon disco)

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