La cosa ebbe inizio a metà degli anni sessanta quando giunse a Canterbury, proveniente da Parigi, Daevid Allen, un freak australiano che fece là amicizia con il figlio del suo affittacamere, un ventenne di nome Robert Wyatt che aveva un gruppo rock con Kevin Ayers, i Wilde Flowers.
Una metà dei Wilde Flowers diede origine ai Soft Machine, l'altra metà, formata da David Sinclair (tastiere), il cugino Richard Sinclair (voce e basso), Pye Hastings (chitarra) e Richard Coughlan (batteria) prese il nome di Caravan.
Il loro terzo disco (del 1971) In The Land Of Grey And Pink, in qualche modo ispirato (almeno nella copertina) alla terra di mezzo descritta da Tolkien, non solo costituì il capolavoro dei Caravan ma anche forse l'espressione perfetta della musica progressiva britannica con la sua fusione di rock, jazz e psichedelia. Sicuramente la suite, di oltre 22 minuti, Nine feet underground può essere considerata uno dei manifesti dello stile Canterbury ed uno dei pezzi più belli in assoluto del progressive.
Al momento l’album non vendette bene e Dave Sinclair, che ne era stato uno dei principali artefici, lasciò la band per fondare gli Hatfield And The North. I Caravan proseguirono ancora per diversi anni e diversi album, ma nessun lavoro successivo raggiunse tanta perfezione.
voto: ☆☆☆☆☆(capolavoro)
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