domenica 23 settembre 2012

ROYAL SOUTHERN BROTHERHOOD (2012) Royal Southern Brotherhood

Quando tre icone della musica del sud degli Stati Uniti, il percussionista e vocalist dei Neville Brothers Cyril Neville, il chitarrista/voce Devon Allman, figlio di Gregg e nipote di Duane, ed il pluripremiato chitarrista e vocalist rock-blues Mike Zito decidono di unire le forze per un progetto comune, già ci si aspettano grandi cose. Se poi al trio si aggregano in pianta stabile Yonrico Scott, ex batterista della Derek Trucks Band, il bassista Charlie Wooten ed in sede di produzione Jim Gaines (Santana e Steve Ray Vaughan tra gli altri), il supergruppo è assicurato ed il capolavoro sembra scontato. Il risultato, tra (molte) luci e (poche) ombre, è un album che evita freddi tecnicismi e la proposizione del solito (ben suonato) album southern rock-blues, dal momento che l’impronta soul/funky di New Orleans è prepotente nei brani a firma Neville, quella blues emerge in quelli proposti da Zito, e l’anima rock/latina nelle canzoni griffate Allman (chiaramente influenzato da Santana piuttosto che dallo zio Duane). I due chitarristi duettano con puntualità senza logorrea, evitando il tranello (ma che bello a pensarci…) della riproposizione delle “twin guitars” Duane Allman/Dickey Betts nell’Allman Brothers Band. Anche l’amalgama generale è buono, e la produzione calda, rollante, precisa ma non leccata. Cosa manca per poter dire che RSB è un grande disco? La qualità compositiva, fatta di “belle” ma non di “grandi” canzoni. Chissà che, finito il rodaggio, tale sorte non possa toccare al secondo disco. Rimaniamo sintonizzati, e per ora godiamoci un lavoro che ricorda uno shake tra Neville Brothers, Santana e Joe Bonamassa.

Preferite: Fired Up!, Fire On The Mountain, Hurts My Heart

Voto Microby: 7.5/10

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