lunedì 17 dicembre 2012

Minirecensioni: Graham Parker, Phillip Phillips, National Flower, Beth Hart

Graham Parker & the Rumour - Three chords good (2012)
Sono passati ben 32 anni dall'ultimo lavoro insieme ai The Rumor, band che a mio parere sta a GP come le E Street Band sta al Boss. Con loro aveva infatti firmato i due memorabili "Howlin' Wind" (1976) e "Squeezing Out Sparks" (1979) e, in quest'anno che ha visto il ritorno sulle scene di molti dei grandi vecchi del rock, evidentemente ha deciso che era il momento di riunire la vecchia band e divertirsi un pò. Non che GP abbia mai smesso di fare album: in realtà negli ultimi anni ha prodotto, a mio parere, album fantastici, che nessuno si è filato e che sono pertanto passati sotto silenzio e relativo insuccesso di critica e di vendite, ahilui. Le atmosfere non sono quelle arrabbiate di 30 anni fa, ma piuttosto quelle più vicine a Van Morrison o Bob Dylan, con tocchi di Giamaica e riffs rock & roll qua e là. Il disco si apre con il reggae bianco di "Snake oil capital of the world", una maledettamente classica "Long emotional ride"e la piacevolissima ballata "Stop crying about the rain" e si chiude con un altro terzetto di brani memorabili ("Arlington's busy", "Coathangers" e "Last bookstore in town"). Voto: ☆☆☆☆
Phillip Phillips - The world from the side of the moon (2012)
Ok, ok non è che il curriculum lo aiuti molto per chi, come chi scrive, è allergico ai vincitori dei vari concorsi musicali televisivi, ma PP, fresco vincitore di "American Idol", merita indubbiamente un ascolto obiettivo. Del resto, anche Pete Townshend e Dave Matthews sembra siano stati colpiti dal suo stile e ciò può valere a sua discolpa...Quello che lascia un po' perplessi sono proprio i suoi continui riferimenti musicali: ascoltando i brani dell'album si ha l'impressione di trovarsi di fronte ora a Dave Matthews ("Man on the Moon", "Tell me a story"), Jason Mraz ("Get Up Get Down") o Mumford & Sons (la bella "Home" e "Gone Gone Gone"). Evidentemente deve ancora trovare una sua chiara identità e probabilmente la necessità discografica di mettere in commercio un disco per battere il ferro finchè è caldo l'ha costretto ad attingere a piene mani alle musicalità di suoi colleghi più affermati. Per ora lo segnaliamo con simpatia ed interesse e lo aspettiamo al varco in prospettiva sperando non si perda nel pop neo-melodico più commerciale. Grazie Fabius per la segnalazione. Voto: ☆☆☆
National Flower - State Line to State Line (2012)
Bisogna sempre ascoltare con interesse le novità dell'etichetta cdbaby, spesso trampolino di lancio per molti del giro Indie. Questo gruppo dell'area di Portland si caratterizza per gli arrangiamenti cristallini ed evocativi: il genere è un piacevolissimo pop folk di chiara impronta americana. I brani più interessanti e piacevoli sono "Waist high grass", "Speeding train" e "Dandelion". Da scoprire. Voto: ☆☆☆1/2
Beth Hart - Bang bang boom boom (2012)
Ogni volta che ascolto un suo disco (siamo al suo ottavo) spero sempre che questa sia la volta buona, soprattutto per lei ovviamente. Una voce strepitosa, un'anima R&B come poche altre, una grande raffinatezza interpretativa.  Lo scorso anno aveva prodotto uno splendido lavoro insieme al mitico Joe Bonamassa ma anche stavolta  il suo talento non riesce ad emergere completamente: mancano sempre due soldi per fare una lira.  Non intendo dire che si tratta di un album mediocre; tutt'altro, è un bel disco, tuttavia ancora poco continuo e complessivamente disomogeneo con troppi alti e bassi. Aspettiamo il prossimo: Bonamassa aiutala tu! Voto: ☆☆☆1/2


2 commenti:

microby ha detto...

Sai che dopo un paio di ascolti giungevo alle stesse considerazioni tue? Mi sono prolungato negli ascolti perchè per qualche giorno il disco è stata la mia sveglia mattutina, e gli splendidi blues iniziali "Baddest Blues" e "Caught Out In The Rain" mi hanno sciolto. E' vero che manca la chitarra bollente di Bonamassa(ottimo il lavoro cointestato ai 2 dello scorso anno), ma è altrettanto vero che il nuovo album è più vario spaziando dal blues al soul, dal R&B Stax a brani da orchestra anni ’30-’40, esaltato dalla bellissima voce della californiana, tra Etta James e, quando perde il controllo, Anastacia. Curiosamente l'album viene pubblicato in Europa nell'ottobre 2012 mentre l’uscita negli USA è prevista per l’aprile 2013. Dalle fiducia, e "Bang Bang Boom Boom" crescerà nel tempo, esattamente come il singolo omonimo che quando ti si stampa in testa non ne esce più, se non sotto forma di fischiettìo. Nel mio cuore Beth Hart è definitivamente una delle regine del blues "mainstream") 8/10

microby ha detto...

A proposito di GRAHAM PARKER & THE RUMOUR, anche a mio parere è convincente il ritorno alla collaborazione tra l’inglese dall’anima soul trapiantato negli USA e la band degli iniziali capolavori insieme. Dalla rabbia giovanile, che in piena era-punk lo faceva modello di sintesi tra Rolling Stones e Van Morrison, ad oggi Parker non ha perso energia, ora però più simile al Bob Dylan di Like A Rolling Stone (sempre però con l’anima soul di Van Morrison a braccetto con Springsteen e Petty 7.8/10

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