giovedì 19 settembre 2013

Bill Callahan - Dream River (2013)

Ecco uno che sta costruendosi la leggenda di "great american singer songwriter". Lasciato l'eponimo Smog da qualche anno, alla non più giovanissima età di 47 anni, è al 4° album firmato col suo vero nome (14° se si considerano anche i precedenti) e si sta via via imponendo come il grande narratore della poetica musicale nordamericana tradizionale. Ci si sentono i suoni selvaggi di Tim Buckley, i riff jazz-folk di Joni Mitchell, l'incedere di Leonard Cohen (quella voce baritonale un po' spettrale....), la visionarietà country-psichedelica del David Crosby di "If I Could only remember my name", il freddo musicalismo di John Cale, le dotte meditazioni di Nick Drake. Ma forse non è neanche giusto metterci tutto quello che vi si sente: Callahan è obliquo a tutto quello che potete immaginare come musica americana, non sarà mai Dylan o Cohen, si muove come sospeso da terra, nella sua apparente malinconia. Gran bel disco. Grandi atmosfere. Voto ★★★★

3 commenti:

microby ha detto...

Niente da fare. Mi succede nel cinema con Wim Wenders. La critica in sollucchero e io che non riesco a farmelo piacere fino in fondo. O che apprezzo i suoi films meno amati dagli esperti. Non siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Esattamente come con Bill Callahan. Da quando era solo Smog ad ora, in un'attività prolifica che a me sembra tutta uguale: un semi-recitato (con una voce, per carità, emozionante e pure sexy per le mie amiche) accompagnato da stumentisti in semi-libertà strutturata, per canzoni che mi sembrano sovrapporsi da 20 anni a questa parte. Così mi terrei un brano per album (quello in realtà che mi ha annoiato di meno...) per rendermi conto alla fine che una compilation di 10 brani sembra provenire dal medesimo disco, e le canzoni sembrano di nuovo tutte uguali. Perfetti tutti i riferimenti che hai citato, Luca, in particolare Cohen e Crosby, ma stante l'immobilità di scrittura ed arrangiamenti di Callahan mi chiedo sempre perchè non mi riascolto piuttosto i maestri, soprattutto If I Could..., il primo Cohen o il primo Lanegan solista (perfino l'ultimo "Imitations"). Però trasversalmente sulle riviste musicali worldwide fioccano le 4/5 stellette o i 9/10. Sono ovviamente in torto, in un giudizio che non sia di gusti personali ma super partes. O forse Bill Callahan non ha lo stesso HLA dei bergamaschi...

lucaf ha detto...

Un pò quello che succede a me con la Dave Matthews Band: mi annoia, mi annoia, mi annoia...

Anonimo ha detto...

Dio...e' come paragonare il Milan al Foggia,han la stessa maglia(e il Milan ha Klaus Dibiasi in attacco,e il Foggia no ..)ma non sono allo stesso livello,nemmeno per Frengo.........

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