giovedì 26 settembre 2013

MINIRECENSIONI: Spin Doctors, Smith Westerns, Rose Windows, Buzztown, Jimbo Mathus

  • SPIN DOCTORS (2013) If The River Was Whiskey
  • Tra le bands americane animatrici nei ‘90, con Phish e Dave Matthews Band, del fenomeno delle jam-bands, col loro cocktail di blues, rock, funk e psichedelia, e le tipiche improvvisazioni live infinite con line-up aperte, i newyorkesi Spin Doctors ritornano col secondo album in 20 anni inciso con la formazione originale, in cui risplende la chitarra saltellante di Erik Schenkman ed il tipico gigioneggiare del vocalist Chris Barron. Con un più marcato approccio al blues sudista. 7.4/10

  • SMITH WESTERNS (2013) Soft Will
  • Da Chicago i due fratelli Cullen e Cameron Omori, dopo 2 lavori che guardavano sia al garage che al glam-rock di Marc Bolan, al terzo album sterzano verso composizioni brit-pop zuccherine alla Lightning Seeds/Dodgy/Dylans, con in testa sempre i Beatles di Harrison e McCartney. Peccato per l’eccessiva saturazione dei suoni tra tastiere e chitarre, con l’effetto finale di una torta molto buona ma troppo dolce, da consumare con parsimonia. Ma ci sono sia la stoffa compositiva che le potenzialità di classifica. 7.5/10
  • ROSE WINDOWS (2013) The Sun Dogs
  • La musica dell’ampio combo di Seattle non ha nulla a che vedere col grunge locale, né coi rosoni gotici del nome sociale, pur tuttavia mantiene le radici sonore ben piantate nel passato, in particolare nell’acid-rock californiano ’67-’69 e nell’hard rock psichedelico dei primi ’70. Il leader, compositore e chitarrista Chris Chevejo e la lead vocal Rabia Shaheen Qazi miscelano un efficace (ancorchè non originale) trip di folk, rock, hard, raga e psichedelia che tra chitarre, basso, batteria, piano, hammond, flauto, archi non fa nulla per nascondere l’amore per Jefferson Airplane, Kaleidoscope e gli epigoni attuali Tame Impala e Black Mountain. 7.6/10
  • BUZZTOWN (2013) Wherever You Hide
  • Il retro di copertina suggerisce “File under: blues”, ma lo sticker applicato sul (bel) fronte-copertina recita ed illumina: Blues + Rock + Funk + Jazz = Buzztown. Al secondo album questo quartetto francese merita visibilità internazionale, in virtù dell’eclettismo di ispirazione, della bella ancorchè classica scrittura, e dell’eccellente tecnica dei musicisti, con menzione d’onore per il talentuoso chitarrista Hugues Renault (chiaramente ispirato a Robben Ford) e per la voce calda e roca di Mike Chailloux. 7.5/10
  • JIMBO MATHUS & The Tri-State Coalition (2013) White Buffalo
  • Dopo aver passato la gioventù a suonare folk, bluegrass e country-blues, e gli anni ’90 jazz, swing e klezmer con gli Squirrel Nut Zippers, dagli anni zero James H. Mathis Jr., figlio di uno scozzese ed un’italiana trapiantati in Mississippi, sta rivisitando la musica bianca americana del sud: così anche White Buffalo gode di gran varietà, tra folk-rock, country-rock alla Drive-by Truckers, rock’n’roll, psichedelia ’60, country nashvilliano, rock che cita Mountain, Neil Young, Jimi Hendrix, perfino il Paisley Underground. Con qualità e calore tipicamente sudista. 7.5/10

1 commento:

lucaf ha detto...

Un bel disco blues-rock mezzo sudista, con i suoi alti e bassi, ma assai gradevole. Da tenere sull'ipod: Some Other Man Instead, If the River Was Whiskey e Traction Blues. Voto ★★★

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