Matto d’un canadese! Prima propone musica tecnicamente ad altissima fedeltà col progetto “Pono”, poi incide un disco lo-fi primordiale come A Letter Home, giustamente stroncato da Luca sul blog. Due anni fa pubblica un capolavoro di rock psichedelico (Psychedelic Pills), tutto viscere e zero belletti, ed oggi se ne esce con un disco doppio (anzi schizoidamente speculare, con la medesima scaletta di 10 brani interpretati nel primo CD con un’orchestra sinfonica di 93 elementi o una big band da swing-era, e nel secondo CD in solitario, solo piano-voce o chitarra acustica-voce, con comparsate di armonica) in cui è difficile distinguere quale sia l’album ufficiale e quale il bonus. Sì perché, dopo un iniziale smarrimento, ti trovi a considerare che alcuni brani “solo” non sfigurerebbero su After The Gold Rush (quelli piano-voce) o su Tonight’s The Night (quelli chitarra-voce), ed altri “orchestrali” sono parenti, anche per qualità, di canzoni già apprezzate su Harvest o Comes A Time, o che quelli con la ”brass band” richiamano This Note’s For You. Manca l’equilibrio, perché nel primo disco gli archi sono talvolta ridondanti e melliflui, e nel secondo alcuni episodi sono all’opposto grezzi come dei demo. Diavolo d’un canadese! Sarà perché dopo 36 anni ha divorziato dalla sua adorata Pegi per mettersi con Daryl Hannah, l’ex sirena di Manhattan? Matto? Chi ha detto matto?? Genio!!
Voto Microby: 7.8
Preferite: CD1 - I’m Glad I Found You, Say Hello To Chicago ; CD2 - Plastic Flowers, When I Watch You Sleeping
2 commenti:
Ultimamente Neil Young non riesco più a seguirlo. Lui è un genio per cui tutto gli è permesso ma questi arrangiamenti da big band non riesco a digerirli. Molto meglio nella parte in versione acustica (ok ok non è colpa mia se Harvest è scolpito nel mio cuore....). Voto: ☆☆☆
It's the kind of indulgence that you can permit yourself when your name is Neil Young.
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