BEST COAST (2015) California
Nights
Il duo Bethany Cosentino e Bobby Bruno, da sempre
operativo a Los Angeles, ripulisce ulteriormente il suono grungy-punk
dell'esordio (Crazy For You
nel 2010) che ora, con la produzione di Wally Gagel (già al lavoro
con Superchunk ma anche Muse), si trasforma definitivamente in un
indie-rock mainstream,
dal tiro radiofonico ed estivo, che non rinnega i rimandi al surf-pop
dei '60 così come al post-punk dei '90, ma alla fine risultando un
(assai piacevole) ibrido di Hole
e Bangles; un
percorso già visto ai tempi del passaggio dai Jefferson Airplane
agli Starship, o dalla Gwen Stefani con i No Doubt alla carriera
solista da popstar. I detrattori rimpiangeranno il suono ruvido degli
esordi, ma i Best Coast ora cercano (con buone probabilità di
riuscirci) un pubblico da arena.
Il rischio è che
tale omologazione mainstream faccia dimenticare questo e molti album
simili già dopo l'estate.
Voto Microby: 7.4
Preferite: Run
Through My Head, In My Eyes, California Nights
EAVES (2015) What Green Feels
Like
Eaves
è il moniker del giovanissimo Stephen Lyons, inglese cresciuto
musicalmente a Leeds, ed ora al debutto che mostra buone attitudini
da cantautore umbratile alla Nick Drake, da folk singer introspettivo
alla Bon Iver, ma anche chiare influenze rock che lo portano in
territori vicini alla complessità del Jeff
Buckley di Grace.
Ancora ben lontani da quelle vette qualitative, ma il termine di
paragone in termini di scrittura, arrangiamenti ed interpretazione
sembra essere l’americano prematuramente scomparso. Incensato dalla
critica inglese ed ottimamente accolto anche da quella americana,
scopriremo solo nelle tappe successive quale è la sensazione del
verde.
Voto
Microby: 7.4
Preferite:
As
Old As The Grave, Pylons, Dove In Your Mouth
ANDREW COMBS (2015) All These
Dreams
Nativo di Dallas, Texas ma attivo musicalmente a
Nashville, Tennessee, il quasi trentenne cantautore debutta con una
manciata di canzoni molto lontane dall'hype attuale dei colleghi, che
sia la contaminazione con l'elettronica o l'intimità acustica: è
infatti un soft country-rock
miscelato con l'easy listening
d'autore, entrambi rigorosamente primi anni '70,
il filo conduttore di scrittura, arrangiamenti ed esecuzione. Il
nostro evoca nostalgie perse (e qui ritrovate) tra le canzoni di
Harry Nilsson e Jim
Croce, supportate da un impianto
elettroacustico ben levigato, morbido, di classe, da archi mai
invadenti e da una voce calda e sensuale. Per nostalgici del
cantautorato west-coast seventies, ma piacevole per chiunque ami i
bei suoni.
Voto Microby: 7.2
Preferite: Rainy
Day Song, Nothing To Lose, All These Dreams
1 commento:
ANDREW COMBS: Un disco fatto come quelli di una volta, con brani tutti di circa 3 minuti, ricchi di melodie semplici ed accattivanti. Un lavoro che poteva uscire negli anni 70 e rappresentare una pietra miliare di quegli anni: proprio in questo sta la qualità ma anche il limite del lavoro che ho comunque trovato molto piacevole. Voto: ☆☆☆☆.
BEST COAST: qui l'operazione si sposta in vanti di una paio di decenni. Siamo agli anni '90: le batterie ed i ritmi oscurano l'aspetto melodico che pure sarebbe l'obiettivo della band. Si scivola pertanto in un power-pop poco efficace e molto poco originale.Voto: ☆☆
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