TAME IMPALA - Currents (2015)
L’australiano Kevin Parker ed i suoi Tame Impala (esistenti solo in versione concerto visto che in studio fa tutto da solo) avevano esordito 5 anni fa con il folgorante Innerspeaker cui seguì dopo un paio d’anni l’altrettanto valdo Lonerism. Dopo tre lunghi anni Parker, che è persona piena di interessi ed ispirazione, ha dichiarato di volersi aprire a ritmi più dance-friendly, meno acidi e meno ipnotici. Pur non abbandonando il suo imprinting psichedelico, esso viene riletto in chiave contemporanea e melodica, suonando un pop retrò senza sprofondare nella nostalgia. Riff di chitarra assai semplici che spaziano dallo psych-rock al R&B, dal soul a riverberi elettronici stile Daft Punk. L’enfasi è sempre su tastiere e sinth ma non è solo arrangiamento e maestria strumentistica: la turbolente qualità compositiva, la sua folle visionarietà ne fanno indubbiamente il pioniere di una nuova ricerca musicale. Un album che mixa Kid A (Radiohead) con Yankee Hotel Foxtrot (Wilco) ma anche Gwen Stefani e Flaming Lips, Led Zeppelin e Hall & Oates. Pazzesco vero? Brani essenziali: Let it Happen, Eventually, Cause I’m man, Reality in Motion. Voto: ☆☆☆☆1/2
1 commento:
TAME IMPALA : Prescindendo dal “de gustibus”, mi dispiace Luca ma non condivido il tuo entusiasmo. Ho ascoltato attentamente Currents solo dopo la tua recensione (prima non me l’ero filato perché alcune reviews ne descrivevano il suono come purtroppo è, cioè non affine ai miei gusti): a mio avviso Kevin Parker, invece di modernizzare lo psych-rock seventies del suo gruppo, ha semplicemente sostituito le chitarre elettriche con dei synth anni ’80. L’uovo di Colombo se il risultato fosse stato un suono originale, magari anche pionieristico come affermi. Per me invece ha fatto una frittata, con ballate pop (Eventually, Cause I’m A Man) che sarebbero state carine se incise dai Korgis o dai Duran Duran negli ’80, e brani danzerecci buoni appunto per Gwen Stefani. Non scorgo ahimè Radiohead, Wilco, Led Zeppelin. Tracce dei Flaming Lips e Hall & Oates più pop. E nulla che connoti dal punto di vista sia geografico che generazionale la musica scritta, suonata e prodotta. Per ascoltare del pop moderno danzereccio mi butto sugli ultimi Everything Everything o Django Django (peraltro senza entusiasmarmi). Però di Currents mi piace molto una cosa: la copertina! Forse abbiamo ascoltato il medesimo disco ma con umore differente (eppure la campagna acquisti di Inter e Milan avrebbe dovuto soddisfare entrambi…)
Voto Microby: 6 (professionale + bella cover)
Preferite (carine): Cause I’m A Man, Eventually, Let It Happen
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