VILLAGERS (2016) Where Have You
Been All My Life
Abbiamo
sempre apprezzato, anche su queste pagine, le qualità compositive e
la grazia espressiva del dublinese Conor J.
O’Brien, unico titolare del moniker
Villagers ma da sempre circondato da musicisti di ottimo livello.
Tuttavia nei 3 albums precedenti non aveva mai trovato la continuità
di eccellenza espressa in alcune singole canzoni. Lo fa ora in un
lavoro sostanzialmente antologico ma riarrangiato live in studio, e
finalmente l’intimità di Elliott Smith, la brillantezza di Neil
Finn, gli arpeggi acustici del folk irlandese, la raffinatezza
espressiva di quello inglese, la compostezza degli arrangiamenti di
synth, la misura della sezione ritmica danno corpo ad un cantautorato
nobile, a tratti umbratile ma mai triste,
anzi per lo più sereno, rilassato, contemplativo, bucolico, ed
originale rispetto ai suoi colleghi europei e non. O’Brien ha
finalmente trovato la via per esprimersi compiutamente, e d’ora in
poi non va perso di vista. Con la speranza che non si perda lui.
Voto
Microby: 8Preferite: Courage, Set The Tigers Free, The Soul Serene
M.
WARD (2016) More Rain
Più
che di musica derivativa, profuma di fresco l’attenzione alle
sonorità del decennio di passaggio tra gli anni
’50 e i ’60 che contamina molta della
musica attuale, anche in modo trasversale per generi: dal country
(vedi Marlon Williams), al soul (l’ultima Mavis Staples), al pop
(Gemma Ray), al rock (Paolo Nutini), al cantautorato intelligente. E’
quest’ultimo il caso del nostro M. Ward, tra i primi e più
originali nel meticciare il folk rurale con i suoni della west coast
più disimpegnata, il country con il doo-wop, il pop con il primo
rock’n’roll. E’ proprio il fatto che si rivisitino gli
“american graffiti” a conquistare la critica USA piuttosto che
quella, più tiepida, europea. Ma all’ottavo album l’ispirazione
non sta al passo della produzione precedente, affiancandosi piuttosto
per qualità al progetto collaterale She &
Him, sempre carino ma mai prezioso. A me
ricorda i lavori solisti del Fleetwood Mac Lindsey
Buckingham: piacevoli, spensierati,
leggeri, ma alla fine innocui.
Voto
Microby: 7
Preferite:Girl
From Conejo Valley, I’m Listening (Child’s Theme), Slow Driving
Man
1 commento:
Villagers: assolutamente vero. Un disco dal vivo che non lo sembra. Musica immaginifica e poetica. Bel disco come sempre. Voto: ☆☆☆☆.
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