SANTANA
(2016) Santana IV
Da
almeno 20 anni Neal Schon, il grande chitarrista rock che un Carlos
Santana allora 23enne volle fortissimamente al suo fianco nella band
sia live che in studio nonostante fosse allora solo 17enne, cerca di
convincere Carlos a riunire la band titolare
dei primi
3 album. Finalmente persuaso il leader, il
combo di musicisti eccezionali (oltre ai due
chitarristi, ricordo Gregg Rolie alle tastiere, fondatore con Schon
del fortunatissimo gruppo prog americano Journey
dopo la fuoriuscita dai Santana seguìta alla conversione
mistica-orientale di “Devadip” Carlos Santana ed al lungo
interesse di quest’ultimo verso la musica meditativa, psichedelica,
jazz-rock; ma anche lo straordinario batterista Michael Shrieve, solo
19enne quando a Woodstock stupì tutti con un assolo indiavolato, ed
il pirotecnico percussionista Michael Carabello) completata da membri
più recenti e dal soulman
Ronald Isley degli Isley Brothers alla voce,
ha dato vita a quello che già dal titolo rappresenta la naturale
prosecuzione di Santana III
(1971): non
un’operazione commerciale né malinconica, come ha sostenuto lo
stesso Carlos, ma solo il piacere di suonare di nuovo insieme. E si
percepisce come il feeling del gruppo
sia inalterato e genuino, e la scrittura (pur in assenza di
capolavori) e l’esecuzione (un marchio di fabbrica evergreen)
impeccabili, con una maggiore disposizione al tribalismo delle
origini (i primi 3 album) piuttosto che al successivo latin-rock di
enorme successo commerciale, ma non manca lo strumentale alla Samba
Pa Ti (1970) così come le sortite nella
psichedelia mistica degne di Caravanserai
(1972). Sopra tutto le fantastiche rincorse
tra la chitarra elettrica rock di Schon e quella latina di Carlos, e
la formidabile sezione ritmica. Non solo per nostalgici.
Voto
Microby: 7.4
Preferite:
Love
Makes The World Go Round, Suenos, Fillmore East
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