giovedì 16 giugno 2016

SANTANA


SANTANA (2016) Santana IV





Da almeno 20 anni Neal Schon, il grande chitarrista rock che un Carlos Santana allora 23enne volle fortissimamente al suo fianco nella band sia live che in studio nonostante fosse allora solo 17enne, cerca di convincere Carlos a riunire la band titolare dei primi 3 album. Finalmente persuaso il leader, il combo di musicisti eccezionali (oltre ai due chitarristi, ricordo Gregg Rolie alle tastiere, fondatore con Schon del fortunatissimo gruppo prog americano Journey dopo la fuoriuscita dai Santana seguìta alla conversione mistica-orientale di “Devadip” Carlos Santana ed al lungo interesse di quest’ultimo verso la musica meditativa, psichedelica, jazz-rock; ma anche lo straordinario batterista Michael Shrieve, solo 19enne quando a Woodstock stupì tutti con un assolo indiavolato, ed il pirotecnico percussionista Michael Carabello) completata da membri più recenti e dal soulman Ronald Isley degli Isley Brothers alla voce, ha dato vita a quello che già dal titolo rappresenta la naturale prosecuzione di Santana III (1971): non un’operazione commerciale né malinconica, come ha sostenuto lo stesso Carlos, ma solo il piacere di suonare di nuovo insieme. E si percepisce come il feeling del gruppo sia inalterato e genuino, e la scrittura (pur in assenza di capolavori) e l’esecuzione (un marchio di fabbrica evergreen) impeccabili, con una maggiore disposizione al tribalismo delle origini (i primi 3 album) piuttosto che al successivo latin-rock di enorme successo commerciale, ma non manca lo strumentale alla Samba Pa Ti (1970) così come le sortite nella psichedelia mistica degne di Caravanserai (1972). Sopra tutto le fantastiche rincorse tra la chitarra elettrica rock di Schon e quella latina di Carlos, e la formidabile sezione ritmica. Non solo per nostalgici.
Voto Microby: 7.4
Preferite: Love Makes The World Go Round, Suenos, Fillmore East

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