STEVEN
WILSON (2016) 4 ½
Se
un perfezionista come il polistrumentista inglese ritiene che non si
debba perdere del materiale scartato dalle sessioni dei dischi
precedenti, c’è da dargli credito. Nasce così 4 ½ , sei brani di
cui 4 dalle incisioni eseguite per Hand.Cannot.Erase
(2015), una da The Raven…(2013)
e una riarrangiata dal repertorio dei Porcupine
Tree (1998). Canzoni per lo più lunghe,
dalla struttura compositiva prog,
suonate al solito magistralmente, che nulla aggiungono o sottraggono
alla carriera del nostro: insopportabile per molti, pleonastico per i
più, idolatrato da una discreta schiera di fans, tra i quali molti
colleghi musicisti e addetti ai lavori. A me, nonostante il difetto
di coesione inevitabile in un’operazione del genere, e la minore
qualità del materiale proposto rispetto a quello che Wilson aveva
già preferito editare, ha procurato il solito piacere. Fosse anche
solo per la tecnica dei musicisti e la cura degli arrangiamenti. Da
non perdere in concerto al Vittoriale di Gardone Riviera (BS) il
prossimo 12 luglio.
Voto
Microby: 7.5
Preferite:
Don’t
Hate Me, Happiness III, My Book of Regrets
ERIC CLAPTON (2016) I Still Do
Celebrati lo scorso anno alla Royal Albert Hall a Londra
i 70 anni e con essi dichiarata la fine delle esibizioni dal vivo,
Slowhand continua
invece la produzione discografica. Peccato che, libero dalla
programmazione di tours e dalla necessità di confrontarsi con il
mercato, anzi che deliziarci con anema e core proponga invece un
compitino facile-facile per uno della sua classe: una successione di
blues di
mestiere, ma piuttosto anemici, intercalata dalle ballads
in stile JJ Cale che appartengono geneticamente appunto allo
scomparso troubadour americano piuttosto che al chitarrista inglese.
La stessa mitica chitarra non infiamma mai i cuori, che vengono
scaldati giusto se si hanno 70 anni, una poltrona davanti al
caminetto, un bicchiere di whisky in mano e nessun problema ad
arrivare a fine mese. Sì, carino, ma nulla a che vedere, anche escludendo i classici degli esordi, col blues
sanguigno di "From The Cradle"
(1994) o con
la semplice varietà di "Clapton"
(2010), nè con la briosa produzione pop di
cui il nostro è capace. Si può dare di più.
Voto Microby: 7
Preferite: Can't
Let You Do It, Spiral, I Dreamed I Saw St. Augustine
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