FATHER JOHN MISTY (2017) Pure
Comedy
Josh Tillman, ex batterista dei Fleet Foxes, al terzo
album pubblicato sotto moniker ribadisce la lontananza dalle linee
musicali della band californiana, ma anche la fedeltà ai suoni
cantautorali di fine anni '60/inizio '70. Prepotente in tal senso il
riferimento al primo Elton John (cui assomiglia anche per timbro
vocale e tecnica pianistica): piano-orchestra-sezione ritmica e poco
altro. In particolare è lampante il gemellaggio col capolavoro
"Madman Across The Water"
(1971). Forte del consenso della critica riguardo al precedente disco
"I Love You, Honeybear"
(2015; recensione sulle pagine di questo blog), Tillman replica la
scrittura limitandosi ad asciugare gli arrangiamenti (la cui
occasionale ridondanza lo aveva fatto accostare a Rufus Wainwright),
spesso ora caratterizzati solo da voce e piano con scarno
contrappunto di archi (ed ancora meno di fiati), ma eccedendo nella
lunghezza dei brani e del progetto: 76 minuti che si fanno apprezzare
maggiormente nelle singole canzoni, risultando leggermente tediosi
nell'insieme. Le lodi sperticate della critica sembrano un po' fuori
luogo, considerata l'ispirazione derivativa che data mezzo secolo
(Elton John ed
Harry Nilsson
tra gli altri), ma penna, esecuzione e compattezza dell'album sono
indubbie. Caldamente consigliato, dopo quanto scritto, a chi ha amato
il primo Reginald Dwight.
Voto Microby: 7.6
Preferite: Total
Entertainment Forever, Pure Comedy, Ballad of The Dying Man
1 commento:
A dire il vero il disco mi è sembrato decisamente ripetitivo. L'ho ascoltato in macchina e quasi mi vado a schiantare per il sonno....
Voto: ☆☆
Posta un commento