CAR SEAT HEADREST (2018) Twin Fantasy
Se a 25 anni hai già pubblicato 11 album sulla piattaforma Bandcamp
significa che sei un megalomane oppure un genio, in entrambi i casi
uno che ha molte cose da dire. Non necessariamente interessanti o
valide. Il fatto è che quelle avanzate da Will Toledo, unico
titolare dietro al moniker Car Seat Headrest (ragione sociale scelta
in base al fatto che Toledo è uso registrare le parti vocali seduto
“comodamente” all’interno dell’abitacolo della sua auto),
sono proposte davvero intriganti. Esploso all’attenzione generale
nel 2016 con Teens of Denial (mio album indie-rock
dell’anno), curiosamente nonostante una penna prolificissima ci
propone quest’anno il remake di un album-culto tra
gli adepti, quel Twin Fantasy che nel 2011 aveva pubblicato on
line suonando tutto da solo, e di per sé già buono. Perfezionista
come molti artisti ed insoddisfatto del risultato finale del 2011,
ora si avvale di una band di professionisti e, pur non stravolgendo
il cuore delle canzoni, ce le presenta più a fuoco, rifinite,
taglienti, anche tecnicamente meglio registrate. Si fa insomma
preferire al lavoro originale (moda? Ricordo che recentemente anche
Lucinda Williams e Stone Temple Pilots hanno rivisitato degli album
propri). Attitudine grunge (alcuni passaggi del disco
ricordano i Nirvana di Nevermind), malessere
emo, radici musicali nei ’90, arpeggi cristallini e
grattugiate di chitarra elettrica, riff orecchiabili ma anche brani
dilatati oltre i 10’, il tutto pervaso da un alone di romanticismo
post-adolescenziale. Sui poggiatesta dei sedili dell’auto di Will
Toledo si può contare ora e scommettere per il futuro. Per quanto
senso avrà, visto che ora è nella scuderia Matador (non proprio
un’etichetta indipendente…), Twin Fantasy è già ora mio
album indie-rock dell’anno.
Voto Microby: 8
Preferite: My
Boy (Twin Fantasy), Sober To Death, Beach Life-In-Death
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