THE
DECEMBERISTS (2018) I'll Be Your Girl
Colin Meloy e sodali ci hanno
da sempre abituato a belle proposte musicali che dalle radici
solidamente folk-rock
prendevano a braccetto il pop intelligente (all'orizzonte i grandi
Leisure Society), con un paio di interessanti album "fuori tema"
verso i lidi progressive. La qualità è sempre stata una garanzia.
Ora la svolta verso un pop
più radiofonico: non che sia mai mancata l'orecchiabilità alle
canzoni del quintetto di Portland, quindi quello che si evidenzia è
un approccio diverso a strumenti e suoni, ora più sintetici, dacchè
la scrittura è assolutamente invariata ed al solito di buon/ottimo
livello. Concordo con Simone Dotto (Il mucchio selvaggio magazine,
2018) che "quella che gli interessati presentano come una
'svolta per continuare ad evolvere' si riduce ad un uso scolastico
dei synth". Per fortuna i nuovi arrangiamenti risultano poco
adatti al contesto (ed al limite del pacchiano) solo in tre degli
undici episodi in scaletta (il singolo Scattered,
la debole Everything
Is Awful e la
brutta All We Die
Young). Per 8/11 si
può godere e confidare che la band in futuro calibri meglio gli
arrangiamenti, perchè il pop di qualità è comunque nelle corde del
genietto Meloy.
Voto
Microby: 7.5
Preferite:
Once
In My Life, Cutting Stone, Rusalka Rusalka/The White Rushes
GWENNO
(2018) Le Kov
L'ex
The
Pipettes
Gwenno
Saunders
ritorna
in
proprio ma il risultato finale non giustifica la scelta: il motivo di
principale interesse sta infatti nella decisione di utilizzare il
dialetto cornico (tra
le radici dell’odierna lingua gallese)
invece che l'inglese. Ovviamente i testi sono incomprensibili
(Le
Kov
significa “il luogo della memoria”),
ma in sè il cornico è sufficientemente musicale, e
si evita
così la cacofonia solo per il
gusto del
"fàmolo strano". Il punto debole è tuttavia la scelta
stilistica con la quale vengono rivestiti brani di scrittura pop: qui
non si va oltre le atmosfere di Enya
ed Alan
Parsons Project,
senza l'onirica leggerezza della prima nè il tiro pop dei secondi,
con qualche rimando ai Royksopp
più melodici.
Nulla di brutto, ma tutto non oltre il carino, eccetto
l'appiccicosamente orecchiabile singolo Tir
Ha Mor.
Rimandata.
Voto
Microby: 6.7
Preferite:
Tir
Ha Mor, Hi a Skoellyas Liv a Dhagrow, Daromnes y'n Howl
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