THE
SHEEPDOGS (2018) Changing Colours
Up In Canada (dal titolo di una canzone dei “cani da
pastore”) si interpreta uno dei migliori esempi di southern
rock in circolazione, persino se confrontato con le migliaia
di bands del sud degli USA. Conservatore per ricetta (gli ingredienti
sono sempre rock, blues, country, soul, hardrock variamente assortiti
tra loro, con bands che si distinguono per l’utilizzo
quantitativamente spostato verso l’uno o l’altro genere, per i
suoni più acustici o elettrici, per il maggior rilievo dato a
tastiere o chitarre) e look (dagli anni ’60 fedele a sé stesso:
capelli e barba lunghi, camicia a scacchi e jeans), spesso anche nei
testi patriottici e machisti, il rock sudista è da sempre un
concentrato di energia ed allegria da condividere possibilmente dal
vivo con gli amici. Va da sé che da un genere con stilemi così
rigidi non ci si possa aspettare una gran rivoluzione stilistica, ed
in effetti il combo originario del Saskatchewan si distingue dagli
altri non per originalità, piuttosto per la capacità di fondere
brillantemente gli stili dei gruppi che hanno fatto la storia del
southern rock. Ecco quindi la doppia chitarra solista alla Allman
Brothers Band (ma con il blues ridotto ai minimi termini e
canzoni mai dilatate oltre i 3-4 minuti), i riff di chitarra
elettrica alla Lynyrd Skynyrd (senza però tentazioni
hard), i fraseggi di pianoforte alla Little Feat, i
passaggi country alla Marshall Tucker Band, gli
immancabili brani strumentali, ma anche (diversificandosi dal genere)
impasti vocali che omaggiano chiaramente C.S.N.&Y.
e spunti di percussioni latineggianti rubati ai Santana
dei ’70. Il quintetto guidato dal leader Ewan Currie (voce e
chitarra soliste) è ben noto in patria (dove ha vinto numerosi CASBY
e Juno Awards) e sta espandendo la propria popolarità negli States;
pur non artefice della mirabile fusione di stili che è riuscita
negli ultimi 30 anni in ambito southern rock ai soli Black Crowes,
The Sheepdogs costituisce un eccellente bignami del genere a chi lo
volesse approcciare, ma merita l’ascolto degli appassionati del
rock a stelle e strisce in senso lato. Chi potesse non li perda in
concerto.
Voto
Microby: 7.8
Preferite:
Nobody, I’ve Got A Hole Where My
Heart Should Be, Saturday Night
1 commento:
Grazie della segnalazione Roby! Ottimo disco di southern: mi ha fatto ricordare gli Allmann Brothers di Eat a Peach ma anche i Dixie Dregs o addirittura i Beatles di Revolver..
Ottimo disco. Per me 4 stelle.
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