THE
WATERBOYS (2019) Where The Action Is
Dalla rinascita qualitativa
che ha caratterizzato l’ultimo lustro, a suon di rock-soul anche
mainstream (di rango), la band scozzese saldamente nelle dotate mani
di Mike Scott segna il primo passo a vuoto pleonastico, più che
debole. Gli ingredienti musicali sono i medesimi dell’eccellente
Modern Blues
(2015) e dell’ottimo Out
of All This Blue (2017),
tuttavia difficilmente una delle canzoni di Where
The Action Is
avrebbe trovato spazio nei due precedenti lavori, vista la qualità
(compositiva innanzitutto) chiaramente inferiore. Al punto da far
pensare che l’attuale sia un album di outtakes dei precedenti
(tuttavia non dichiarato dagli autori), fatto che giustificherebbe
anche la scarsa omogeneità del progetto, costituito da un
pout-pourri di
brani R’n’B, punk-pop, heartland rock, folk-rock celtico, di
ballads
cantautorali, o di poetry di derivazione letteraria. Livello
qualitativo discreto e sensazione comunque di spontaneità festaiola
in famiglia, più che prodotto calcolato per il mercato. Nulla
tuttavia che porti il risultato finale oltre il già ascoltato. I
nostri sanno fare ben di meglio.
Voto
Microby: 7.2
Preferite:
In
My Time on Earth, Where The Action Is, Piper At The Gates of Dawn
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