Ero impaziente di ascoltare il seguito del bellissimo Through the Night (arrivato nella top 5 delle classifiche d’oltremanica con una serie di recensioni a cinque stelle): ci sono voluti ben 8 anni di attesa, un tempo lunghissimo che faceva pensare ad un disimpegno dalla scena musicale da parte di questa musicista inglese. Del resto non è che abbia passato un bel momento: separatasi dal compagno, dal manager e dal suo contratto ha anche avuto un grave incidente alla colonna vertebrale, tutte condizioni che ne hanno evidentemente quanto meno minato le certezze emotive.
Le citazioni vanno dagli anni ’80 (Kate Bush, Sade, Smiths) per andare indietro a Shirley Bassey e Dusty Springfield o avanti ai giorni nostri con Fiona Apple, Sarah Blasko, Nicole Atkins e soprattutto il pop barocco di Rufus Wainwright. Un disco prevalentemente pop, non banale: l’impressione, tuttavia, è quella di un’operazione un pò confusa e prevedibile che solo in alcuni episodi appare empatica ed ispirata. Insomma, un passo indietro come spesso capita ai secondi lavori: ci può stare.
Voto: ☆ ☆ 1/2
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