sabato 11 luglio 2009

Steely Dan il giorno dopo

L'unico grosso errore del concerto è stato di non cospargermi di Autan per allontanare lo sciame di zanzare calatomi addosso all'inizio del concerto; le tossole che ancora mi affliggono saranno ancora per qualche giorno (spero non oltre) un ricordo accessorio di questo bel concerto. Altra cosa curiosa era il pubblico, cioè noi: mediamente brizzolato e con pancetta (del resto anche Walter Becker non era da meno) e di età adeguata. Il concerto lo aspettavo con ansia e preoccupazione insieme dato il noto manierismo del duo Becker-Fagen: in realtà una band davvero di massimo livello (la migliore mai avuta secondo Becker, noto scassapalle perfezionista) con intesa perfetta ed una scaletta ben amalgamata tra pezzi più pop-rock e più jazzati, tra vecchi successi ("Peg", "Home at last" su tutti ma anche con l'inattesa "the Royal Scam" dall'album omonimo del 1976) e nuovi ("Two against Nature"). Un gran bel concerto, terminato con una curiosa versione jazzata di Ultimo Tango a Parigi. Lunedì però, per James Taylor, mi faccio il bagno nell'Autan.

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