giovedì 12 maggio 2011

ROBBIE ROBERTSON (2011) How To Become Clairvoyant


Buon ritorno quello di Robbie Robertson, anche se dopo 12 anni dall’ultimo album l’attesa era per qualcosa di più che buono, visto che il nostro appartiene alla schiera dei fuoriclasse. In effetti il lavoro ha una prima parte all’altezza delle aspettative, per poi spegnersi in ispirazione negli ultimi 5 brani (se si eccettua la title track), con cadute di tono imperdonabili (Axman) e due strumentali (Madame X e Tango For Django) new age (!) perfetti per Montecarlo Nights ma non per un “native american”.

Riconoscibile ovunque la partecipazione attiva di Eric Clapton, preziosa nei ceselli di chitarra, acustica ed elettrica, ma trascurabile in fase compositiva ( i 3 brani firmati starebbero bene nei più deboli albums pop-oriented di Slowhand).

La collaborazione con musicisti d’eccezione (tra gli altri Steve Winwood, Tom Morello, Pino Palladino, Trent Reznor) rappresenta il plus del lavoro, soprattutto negli assolo di chitarra (con un ispirato Robert Randolph).

Quindi non un capolavoro, ma almeno il canadese ha fatto lo sforzo di comporre canzoni, a differenza dell’ultimo Paul Simon che ci ha consegnato un eccellente “prodotto” costruito su loops strumentali ideati con Graceland e reiterati (con poche eccezioni) dall’86.

Preferite: Straight Down The Line, When The Night Was Young, He Don’t Live Here No More

Voto Microby: 7.3/10

2 commenti:

lucaf ha detto...

In fondo anche Clapton, Gregg Allman, John Fogerty e Robert Plant hanno recentemente pubblicato dischi di "ritorno alle radici": non poteva mancare Robbertson! Trovo molto bello il duetto con Clapton in "Fear of falling" mentre altre cose sono effettivamente noiose o francamente da non ricordare. Del resto il rock da sempre è fatto di alti e bassi...

Microby ha detto...

In effetti è il brano che canticchio di più, il più pop-claptoniano (sarebbe stato bene su Backless).
Ho ascoltato recentemente Jason Isbell e...avevi ragione... a me manca nei DBT. L'ho trovato molto più ispirato dei suoi ex-compagni. 7.5/10 all'album e Go It Alone, Stopping By e Daisy Mae le mie preferite.

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