sabato 30 aprile 2011

HANNAH PEEL (2011) The Broken Wave

Immaginate una Kate Bush degli esordi, però votata ad un pop dalle connotazioni folk anglo-irlandesi e prodotta, invece che da David Gilmour, dalle Cocorosie a braccetto con Devendra Banhart. Avrete l’esordio di questa ventottenne di origini irlandesi ma formatasi in Inghilterra: voce adolescenziale ed arrangiamenti naif per brani intrisi di filastrocche da giostra e nenie infantili, come in modo più “serioso” abbiamo già ascoltato in un progetto, i Tunng, cui Hannah Peel ha collaborato in due albums, ed il cui leader, Mike Lindsay, ha prodotto la prima fatica della nostra.

Da quanto detto, forse il limite del lavoro sta proprio nel fatto che il campo dell’indie-folk-pop comincia ad essere un po’ inflazionato (vedi anche il recente e positivo album di Heidi Spencer & The Rare Birds), e non si vedono all’orizzonte sbocchi di crescita (vedi il ripetersi uguale a sé stesso di Banhart, che pure è un fuoriclasse del genere). Ma i numeri per restare nel giro degli artisti di qualità la nostra eroina li possiede tutti.

Preferite: Song For The Sea, Don’t Kiss The Broken One, Is This The Start?

Voto Microby: 7/10

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