mercoledì 2 novembre 2011

COLDPLAY (2011) Mylo Xyloto

“50 millions people can’t be wrong”. Come tacere dell’irresistibile appeal radiofonico dei Coldplay quando tante copie dei precedenti lavori sono state vendute nel mondo? E poi ammettiamolo: sono carini, ordinari, ecologisti, impegnati socialmente, dallo stile di vita irreprensibile e disponibilissimi con la stampa. Piacioni.
Ma quando si tratta di giudicare la loro evoluzione artistica, tutte queste cose non contano. E allora si annotano i due primi notevoli albums che (aiutati dal contemporaneo trip sperimentale dei Radiohead e psichedelico degli Oasis) aprivano l’era del post-britpop, pianistico e melodico invece che chitarristico e ritmico, cui seguivano i due successivi che ribadivano il trionfo mondiale tuttavia seguendo idee altrui (U2 sopra tutti), con pop-rock sempre melodici ma anthemici, perfetti per lo stadio e meno per la camera da letto: l’enfasi piuttosto che l’intimità.
Mylo Xyloto doveva dirci se i Coldplay oggi hanno idee proprie, che li faccia ricordare nella storia della musica rock piuttosto che nelle classifiche di vendita. Il lavoro nasce come concept album che racconta dei due protagonisti, Mylo e Xyloto, la cui storia d’amore ha un happy ending a dispetto dell’ambiente urbano degradato in cui vivono.
La positività della trama si riflette anche nelle melodie, meno impregnate del mood malinconico tipicamente albionico e che poco piace agli americani; e qui sta probabilmente il segreto: invece di tornare (come Chris Martin aveva annunciato) a trame più acustico-intimiste di scuola inglese, si spinge l’acceleratore su rock innodici con spreco di cori perfetti per gli adolescenti che gremiranno gli stadi. Sempre prendendo a prestito uno stile non personale (Major Minus sembra un brano degli U2; in Every Teardrop Is A Waterfall l’elettrica richiama le bagpipes come già facevano i Big Country negli ’80; ovunque ci si ispira all’estetica romantica degli eighties –per carità, di alto livello, ma sempre citazionista, vedi Echo & The Bunnymen e Simple Minds). L’esempio è un brano come Princess of China, cantato in duetto con Rihanna, tronfio synth-pop ideale per le charts USA (spero non rappresenti la futura evoluzione del gruppo), addirittura denunciato di plagio di un brano vietnamita (!).
E’ accettabile che in un album pop i brani migliori possano essere i singoli, come in Mylo Xyloto. Ma nei grandi albums pop (a partire dai Beatles) questi costituivano le ciliegine su una torta già per sè ricchissima. Non è il caso di quest’album, il meno riuscito –benché brillante, colorato, orecchiabile—della loro carriera. Ma finchè i Coldplay continueranno a possedere il dono di tessere irresistibili melodie, che ti si attaccano e non ti mollano più, noi saremo tra quei 50 millions people.

Preferite: Charlie Brown, Paradise, Hurts Like Heaven

Voto Microby: 7/10

10 commenti:

lucaf ha detto...

Insomma ogni tanto un pò di sano Pop ci vuole! Come si fa a non farsi piacere i Coldplay? Ok, sembrano sempre sull'orlo del precipizio verso la musica più commerciale ma lo sono sempre (e questo è il loro limite) anche verso il Pop/alternativo di classe. A me in fondo sta bene anche così. A me piace ascoltare Fix you a canna mentre vado in macchina immaginandomela suonata ad un concerto (dannazione non li ho ancora visti...). D'accordo questo disco non è un capolavoro: molti alti e bassi ma con alcuni brani sicuramente notevoli ("Charlie Brown" su tutti, ma anche Us Against the world e Don't let it break your heart). Ok è vero che Every Teardrop è uguale a Life in Technicolor però ti si appiccica addosso cpme una cozza! a mio parere Voto: ★★★

Anonimo ha detto...

Mia moglie ho detto di essere entusiasta che l'ho caricato sul suo iPod :)

Anonimo ha detto...

Fix you... ma anche Low,
Kingdom come, What if... i Coldplay tra i tanti pregi
hanno quello, a parere mio,
di produrre musica che può sia essere acoltate "a canna" e sovrastare ogni proprio pensiero, sia essere ascoltata come sottofondo dei propri pensieri, quasi sussurrata, colonna sonora di ricordi... i loro brani possono far commuovere trascinadoci nelle braccia della nostalgia o rasserenarci cullandoci dolcemente tra suoni ed emozioni...
Sì... non sarà un capolavoro...
Parachutes può essere superato? beh, anche "A rush of blood to the head" ?
... comunque che sia un successo lo dicono anche le classifiche:" “Mylo Xyloto”, il nuovo album dei Coldplay,debutta al 1° posto della classifica dei dischi piu’ venduti in Italia (Music Charts – GfK Retail and Technology) di
questa settimana e si piazza al numero 1 della classifica mondiale di iTunes (Italia compresa). I Coldplay sono presenti in classifica, nella top 40, con tutti i loro album: “Viva La
Vida” (29° posto), “X & Y” (37° posto),“Parachutes” (38° posto), “A
Rush of Blood to the Head” (39° posto)."
Bella recensione Lucaf !
P.S.
tra le varie date il 9 dicembre
saranno per un concerto a Londra e il 26 giugno... a Milano allo stadio San Siro...

lucaf ha detto...

26 giugno a s. siro? ora me lo segno: si deve andare!

Anonimo ha detto...

P.S. del P.S. (!!!)
aggiornamento:
San Siro... luogo certo... infatti
"San Siro è stato prenotato a tal fine dal 19 al 30 giugno, periodo di tempo che sarebbe necessario per le operazioni di montaggio/smontaggio palco..." il giorno potrebbe essere il 26 (martedì) o il 27 (mercoledì) giugno... nel dubbio meglio segnare entrambe le date !!! e... "per San Siro parrebbe esserci anche una possibile data estiva anche per Bruce Springsteen..."
:-)

lucaf ha detto...

caro anonimo/a non fai che fornirci grandi notizie che mettono a dura prova le nostre coronarie....

Anonimo ha detto...

ops... "primum non nocere"...
sorry !!!

microby ha detto...

Vabbè, allora facciamo una cordata!
Io li ho visti al Castello di Villafranca (Verona) nel 2000, un mese prima della pubblicazione di Parachutes ed in compagnia di un pubblico di 70-80 persone!!! Erano le 5 del pomeriggio, e la kermesse proseguiva con, tra gli altri, Beth Orton, le Sleater-Kinney e gli headliner, i Marlene Kuntz (stracolmo!). Alla fine dell'esibizione, naif ma già di classe e qualità, Chris Martin ha invitato chi avesse voluto del pubblico a colloquiare con lui e gli altri 3 a lato del palco: solo io e la morosa dei tempi ce li siamo filati (!!), per cui mi resta il ricordo di una chiacchierata amabile (erano, e pare siano tuttora, estremamente carini e gentili) e gli autografi dei 4 Coldplay...
Solo 3 mesi dopo tutti i loro concerti hanno iniziato il sold out fisso!
E allora torniamo a rivederli...

lucaf ha detto...

Coldplay opening act dei Marlene Kuntz...pazzesco! Anch'io (+ aloja) stasera vado a vedere due esordienti: Bob Dylan e Mark Knopfler. Li conosci?

microby ha detto...

Pensa che li preferisco a Belen!!
Invidiona...

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