Ho approcciato questo disco con grande curiosità ma anche con un pizzico di scetticismo perchè credo che nessuno sia in grado di suonare Jackson Browne meglio di lui stesso. JB è senza dubbio uno dei migliori cantautori americani degli ultimi 40-50 anni e non a caso la maggior parte dei più ispirati musicisti e folk-singer (vecchi e giovani promesse) è stata coinvolta nel tributo.
Scorrendo qua e là i brani che fanno parte di questa magnifica compilation bisogna notare These Days, uno dei primi brani scritti da JB (aveva solo 16 anni, dannazione!!), poi inciso da Nico, Nitty Gritty, Gregg Allman. Suonata qui da Don Henley (Eagles) e dai Blind Pilot è l’emblema della raffinatezza di JB. Fountain of Sorrow è in assoluto la mia preferita: è il brano chiave di “Late for the sky”, disco assolutamente fantastico e qui le due Indigo Girls la interpretano in modo rispettoso dell’originale ma con eccezionali armonie, come del resto si conviene loro (e poi al piano c’è Chuck Leavell..). For Everyman del texano Jimmy LaFave, Barricades of Heaven suonata da Griffin House (considerato non a caso uno dei “cloni” di JB), Our Lady of the Well da Lyle Lovett, sono fatte in modo perfetto con melodie avvolgenti che confermano come JB abbia fatto la storia del West Coast Sound. Before the Deluge cantata da Eliza Gilkyson (che ha appena pubblicato il suo nuovo disco, molto bello) riesce ad esaltare sia il brano originale che l’espressività della sua voce. Non bisogna dimenticare poi i Venice (in For a Dancer), Karla Bonhoff (Something Fine), Marc Cohn aiutato da Joan as a Police Woman (Too Many Angels), Ben Harper (Jamaica Say you Will) e non potevano mancare il boss, suo grande amico (Linda Paloma) e JD Souther per i saluti finali (My Opening Farewell). Grandissimo disco. Qualcuno venga a portarmelo via perchè non faccio che ascoltarlo da giorni e giorni. Voto: ☆☆☆☆1/2
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