domenica 6 aprile 2014

Rufus Wainwright in concerto, Teatro Grande, Brescia 4 aprile 2014


Da solo con il piano o la chitarra: quasi due ore di concerto che sicuramente possono lasciare l’amaro in bocca a chi si aspettava i suoi abituali gesti grandiosi, gli abiti glam, i mix di archi e corni, gli arrangiamenti riccamente barocchi. Per promuovere il suo primo “best of” ha invece scelto di celebrare i suoi successi in modo assai disadorno, “stripped down”, aiutato in soli due-tre pezzi dal controcanto della sorellastra Lucy. Ma in realtà sono sufficienti la sua grande presenza personale e la sua voce, mai sotto tono, a trasmettere un senso di intimità con il pubblico ed affascinarlo. Le canzoni coprono tutto l’arco della sua brillante produzione, aprendo con Grey Gardens e passando via via per The Maker Makes, Jericho, Out of the Game, Me & Liza, Gay Messiah (suonata con un minimo di provocazione visti i trascorsi sanremesi) per poi passare alla fantastica parte finale con I Don’t Know What It Is, Cigarettes & Chocolate ma soprattutto con Art Teacher, Hallelujah e Poses.

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