WEST
FARGO (2016) Strade
Se
“Strade” fosse stato pubblicato nel 1990, facilmente sarebbe
stato considerato il fratello più rock di “Colori che esplodono”,
il fortunato esordio dei Timoria.
Non solo per questioni di bandiera (entrambi i gruppi sono bresciani,
ma di adozione milanese i Timoria, camuni veraci i West Fargo), ma
per la scelta stilistica orientata al pop-rock
post-new wave degli anni ’80-’90, con
Milano e Brescia che non sono (ma guardano a) l’America. I West
Fargo (dichiarato tributo al film dei fratelli Cohen) si esprimono
con sezione ritmica vigorosa (Domenico Ducoli al basso e Luca Finazzi
alla batteria), chitarra ritmica tra il garage e Ligabue (sebbene
in Beltrami The Edge
sia qualcosa più di una
coincidenza), ma l’humus musicale è espresso soprattutto dalla
bella voce di Davide Balzarini, che molto ricorda il timbro e la
notevole estensione di Francesco Renga (sebbene meno potente e
colorata, soprattutto sui registri bassi, ma anche senza il
fastidioso vibrato di quest’ultimo) e dall’ottima chitarra
solista di Andrea Lo Furno, che a tratti ricorda lo stile insieme
tecnico e muscolare di Mike McCready dei Pearl Jam (ispirazione
trasversale della band). Buone (seppur non innovative) anche le linee
melodiche, che in termini di mercato tuttavia pagheranno il pegno di
non essere allineate agli hypes
del momento (elettronica, alt-R&B) né agli evergreen ’60 e
’70. Si deve ancora lavorare molto sui testi (“non mi chiedere
perché canto solo in italiano”, sempre Timoria 1990), che oltre al
fatto di rinunciare alla musicalità di rima e metrica (come tuttavia
ha fatto la quasi totalità dei gruppi italiani post-’90),
risultano scontati ed ingenui nell’esprimere una sorta di
metaforico concept (altro riferimento ai Timoria di “Viaggio senza
vento”?) del corso e significato della vita. Molto bello e curato
l’artwork, sia nella copertina cartonata che nelle foto del booklet
(con un omaggio grafico a “Revolver” dei Beatles di cui
quest’anno ricorre il 50° anniversario, ma dei quali non si
riscontrano influenze), da plauso in un debutto autoprodotto. L’album cresce con
gli ascolti e, nonostante vi sia ancora molta “strada” da
percorrere, quella imboccata è buona. Si spera di vederli spesso
live, dimensione nella quale esprimono energia, potenza e simpatia
(nota di merito per il funambolico
batterista, vero animale da palcoscenico).
Voto
Microby: 7.4
Preferite:
Beltrami, Con il cielo all'orizzonte, Assassino
4 commenti:
Ma state scherzando?????ma avete sentito le loro canzoni??/?/ similitudini con timoria e soprattutto con la voce di Renga?siamo caduti in super basso...la musica ora la fanno cani e porci ed i west fargo sono inclusi in questo prezzo di stalla
Il tuo commento (chiunque tu sia) mi sembra ingeneroso. Avere un'opinione in disaccordo con chi scrive è assolutamente legittimo ma credo che l'aggressività del tuo intervento sia decisamente fuori luogo. Non siamo sopra un ring: un confronto civile di opinioni è più costruttivo ed elegante.
....
Prezzo? Quale prezzo? Il rispetto per le opinioni altrui e l'educazione nel esporre le proprie idee non ha prezzo....e' gratis. Mi aggiungo a Lucaf nel chiedere una maggiore attenzione nell'esporre i propri giudizi,anche se sono in disappunto.Grazie(anche questo e' gratis...)
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