lunedì 29 febbraio 2016

WEST FARGO


WEST FARGO (2016) Strade




Se “Strade” fosse stato pubblicato nel 1990, facilmente sarebbe stato considerato il fratello più rock di “Colori che esplodono”, il fortunato esordio dei Timoria. Non solo per questioni di bandiera (entrambi i gruppi sono bresciani, ma di adozione milanese i Timoria, camuni veraci i West Fargo), ma per la scelta stilistica orientata al pop-rock post-new wave degli anni ’80-’90, con Milano e Brescia che non sono (ma guardano a) l’America. I West Fargo (dichiarato tributo al film dei fratelli Cohen) si esprimono con sezione ritmica vigorosa (Domenico Ducoli al basso e Luca Finazzi alla batteria), chitarra ritmica tra il garage e Ligabue (sebbene in Beltrami The Edge sia qualcosa più di una coincidenza), ma l’humus musicale è espresso soprattutto dalla bella voce di Davide Balzarini, che molto ricorda il timbro e la notevole estensione di Francesco Renga (sebbene meno potente e colorata, soprattutto sui registri bassi, ma anche senza il fastidioso vibrato di quest’ultimo) e dall’ottima chitarra solista di Andrea Lo Furno, che a tratti ricorda lo stile insieme tecnico e muscolare di Mike McCready dei Pearl Jam (ispirazione trasversale della band). Buone (seppur non innovative) anche le linee melodiche, che in termini di mercato tuttavia pagheranno il pegno di non essere allineate agli hypes del momento (elettronica, alt-R&B) né agli evergreen ’60 e ’70. Si deve ancora lavorare molto sui testi (“non mi chiedere perché canto solo in italiano”, sempre Timoria 1990), che oltre al fatto di rinunciare alla musicalità di rima e metrica (come tuttavia ha fatto la quasi totalità dei gruppi italiani post-’90), risultano scontati ed ingenui nell’esprimere una sorta di metaforico concept (altro riferimento ai Timoria di “Viaggio senza vento”?) del corso e significato della vita. Molto bello e curato l’artwork, sia nella copertina cartonata che nelle foto del booklet (con un omaggio grafico a “Revolver” dei Beatles di cui quest’anno ricorre il 50° anniversario, ma dei quali non si riscontrano influenze), da plauso in un debutto autoprodotto. L’album cresce con gli ascolti e, nonostante vi sia ancora molta “strada” da percorrere, quella imboccata è buona. Si spera di vederli spesso live, dimensione nella quale esprimono energia, potenza e simpatia (nota di merito per il funambolico batterista, vero animale da palcoscenico).

Voto Microby: 7.4

Preferite: Beltrami, Con il cielo all'orizzonte, Assassino

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma state scherzando?????ma avete sentito le loro canzoni??/?/ similitudini con timoria e soprattutto con la voce di Renga?siamo caduti in super basso...la musica ora la fanno cani e porci ed i west fargo sono inclusi in questo prezzo di stalla

lucaf ha detto...

Il tuo commento (chiunque tu sia) mi sembra ingeneroso. Avere un'opinione in disaccordo con chi scrive è assolutamente legittimo ma credo che l'aggressività del tuo intervento sia decisamente fuori luogo. Non siamo sopra un ring: un confronto civile di opinioni è più costruttivo ed elegante.

fabius ha detto...

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fabius ha detto...

Prezzo? Quale prezzo? Il rispetto per le opinioni altrui e l'educazione nel esporre le proprie idee non ha prezzo....e' gratis. Mi aggiungo a Lucaf nel chiedere una maggiore attenzione nell'esporre i propri giudizi,anche se sono in disappunto.Grazie(anche questo e' gratis...)

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