lunedì 27 luglio 2015

WILCO


WILCO (2015) Star Wars
 

Dopo un primo ascolto l’impulso di classificare il nuovo lavoro dei Wilco sotto la voce “outtakes” o “esperimenti liberi in studio” è stata forte. Ma come? Dove è finito il gruppo seminale dell’alt-country e certamente il più innovativo del filone che ha ridisegnato anche l’”americana"? E’ vero che dopo lo splendido equilibrio melodico di Sky Blue Sky (2007), partorito con l’ingresso in formazione di Pat Sansone e soprattutto del chitarrista noise-jazz Nels Cline, nulla è stato più lo stesso. Il richiamo beatlesiano dei successivi Wilco (The Album)(2009) e The Whole Love (2011) era risultato coraggioso, col suo allontanarsi dai suoni della tradizione americana e la contaminazione con l’elettronica ed il noise, ma pur apprezzabile non era paragonabile alla qualità delle bands che quel suono lo masticano da sempre. Con Star Wars il suono ricorda quello dei baronetti più rock e psichedelici (lennoniani), è ruvido e grintoso come quello del Neil Young politicamente arrabbiato (che Jeff Tweedy sia stato influenzato dalla recente produzione del grezzo The Monsanto Years del canadese?), e non ha più nulla dell’alt-country iniziale né del pop più recente. Però… però gli ascolti successivi danno un senso al tutto, e se ci si dimentica che stiamo ascoltando i Wilco (riconoscibile solo la voce di Tweedy) si apprezza un gruppo che sa fondere melodia, rock, garage e noise con maestria (qualcosa che sta fra Jack White, Sonic Youth, Wire e Beatles), grazie anche alle impressionanti capacità tecniche del batterista Glenn Kotche e del chitarrista Nels Cline. Sempre innovativi, eccetto che nelle modalità di distribuzione (in download gratuito sul loro sito ufficiale per 30 giorni), ormai già sdoganate.
Voto Microby: 7.6
Preferite: Random Name Generator, You Satellite, Taste The Ceiling

1 commento:

lucaf ha detto...

Decisamente insolito: come affermi giustamente mi sembrano una sorta di Beatles psichedelici...ed il primo brano ricorda i King Crimson di Starless & The Bible Black. Forse un po' duro da digerire ma seguirò i tuoi consigli e me li ascolterò con calma....

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