Le prossime canzoni sono quelle che quando le ascolto, non posso esimermi dal commuovermi. Non riesco neanche a canticchiarle, non ce la faccio, non ci riesco. Quando porterò i miei figli a vedere un concerto del Boss (prima o poi devo farlo) sarà meglio che, quando farà sti pezzi, giri la testa da un'altra parte altrimenti ne perderò il rispetto....
# 4 Bobby Jean (da Born in the USA). Ancora lui e la madre. Stavolta la madre gli dice che lei è partita. Pare ormai assodato che che "la lei" in realtà è un lui e che lui è Little Steven che stava lasciando la band. Sentitevi il sax di Clarence o il basso di Tallent: mamma mia che grandi musicisti. E poi la strofa finale strappalacrime: “I’m just calling you one last time/Not to change your mind/But just to say I miss you baby/Good luck, goodbye, Bobby Jean.”
# 3 Jungleland (da Born to run). Il più grande assolo di sax di tutta la storia del rock. Ecco perchè Clarence è "the Master of the Universe" come lo chiama Bruce. Dieci minuti: un brano epico, ma non per la sua lunghezza ma perchè racchiude il mondo intero in un'unica canzone.
# 2 Thunder Road (da Born to run). E' il pezzo di apertura dell'album: non so dire se sia meglio questa versione o una delle tante che puoi ascoltare ai suoi concerti. Indubbiamente quella in cui ci sono solo voce e piano di Roy Bittan è la più toccante. "Forse Thunder Road mi ha aiutato perchè, malgrado il suo vigore, il volume, le macchine sportive e i capelli, ha pur sempre un tono elegiaco. Più invecchio, più lo sento. In fondo, credo di essere anch'io dell'idea che se la vita è una cosa triste e molto seria, c'è sempre un pò di speranza; sarò pure un depresso in preda al dramma esistenziale, o magari un idiota contento, ma in ogni caso Thunder Road dice esattamente come mi sento e chi sono, e questa in fin dei conti è una delle consolazioni dell'arte " (Nick Hornby, 31 canzoni, Guanda).
Domani la numero 1 (già si è capito qual'e...)
1 commento:
Blinded by the light
Posta un commento