VOTO: ★★★★ (ottimo)
venerdì 25 settembre 2009
Ian Hunter - Man Overboard
Ian Hunter è il vero e definitivo rock&roll loser. Manca il grande successo da quarant'anni, nonostante sia stato parte prima di quella band britannica di culto dal nome di Mott The Hoople (un unico successo: All The Young Dudes scritto appositamente da David Bowie) e nonostante poi con la produzione solista sia riuscito a fondere il songwriting di Bob Dylan con il rock & roll dei Rolling Stones e con il brit glam dei seventies. Negli ultimi vent'anni ha tenuto un basso profilo con un pugno di lavori meno sofisticati a cui non sono mai mancate splendide ballate: l'ultimo Shrunken Heads del 2007 mi era piaciuto non poco e Man Overboard di quest'anno fa capire fin dalla copertina che Ian ha raccolto le forze per la zampata del vecchio leone. Ma non poteva comunque lasciar sospettare un tale gioiello. Tra i brani migliori, da segnalare "Man Overboard", una ballata robusta che si apre con un'armonica dilaniana, "Arms And Legs", giocata su quella voce roca che fa di Hunter un fuoriclasse, "River Of Tears", una canzone con echi di Bob Seger, Graham Parker e Bruce Springsteen.
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