lunedì 11 marzo 2013

Minirecensioni: David Bowie, Everything Everything

David Bowie - The Next Day (2013)
Con la solita diffidenza di chi deve ascoltare una delle cosiddette colonne del rock, ormai in silenzio da circa 10 anni, e dopo una serie di album tutt'altro che memorabili, anche se a loro modo interessanti, mi sono dedicato per qualche giorno (un pò di rispetto per i vecchi...) all'ultimo lavoro del Thin White Duke. Devo dire di esserne stato piacevolmente sorpreso: un disco rock, creativo, audace e coinvolgente di cui, in realtà era lecito dubitarne lo spessore, ma che, invece, convince per vitalità e ispirazione. Non tutti i pezzi sono di eguale qualità ma la title-track, Love Is Lost, The stars are out tonight, il primo singolo Where are we now, sono di assoluto valore e meritano di essere inclusi tra le cose migliori da lui scritte.  Voto ★★★
Everything Everything - Arc (2013)
Non ho molta dimestichezza con il genere indie-pop velato di elettronica ma questo album lo devo proprio segnalare perchè estremamente interessante. Gruppo di Manchester, al secondo album, sono degli eccellenti costruttori di collage polifonici intrisi di espressività e colore, con una miriade di melodie, riffs, stili, sempre sospesi tra eccentricità e sostanza. Imperdibile per i patiti degli Stereolab, dei Radiohead di Ok Computer o, più modernamente dei The National o degli Alt-J; sono i Gentle Giant del 21° secolo. Voto ★★★

2 commenti:

microby ha detto...

Concordo su DAVID BOWIE: a 10 anni dal precedente Reality, il ritorno del Duca bianco non suona nè nostalgico né innovativo, ma è certo ben scritto ed interpretato. Come Hours nel 1999 riprendeva l’ispirazione glam-decadente dello Ziggy anni ’70, The Next Day parte da Heroes e lo contamina con Diamond Dogs e Let’s Dance. E’ un buon album dal tiro decisamente rock, ottimamente suonato dalla band con Bowie da 15 anni e prodotto dal fido Tony Visconti, che non sbiadisce anzi conferma il mito del “Dorian Gray del rock”. Come lo scorso anno Neil Young, Patti Smith, Leonard Cohen, Donald Fagen, Van Morrison, Bruce Springsteen: non cambieranno più il corso della musica rock, ma la zampata del fuoriclasse la piazzano quando vogliono... Per me Bowie è da 7.6/10

microby ha detto...

A proposito di Arc degli Everything Everything, confesso che l'ho ascoltato (e molte volte, perchè la qualità cresce sempre più col tempo)solo dopo la tua recensione Luca, visto che sul Mucchio l'aveva sponsorizzato Damir Ivic che è musicalmente ai miei antipodi: invece mi trovo tra le orecchie una band di Manchester che –inaudito!—trascura le chitarre: il quartetto di ottimi strumentisti mostra bella scrittura realizzata con tastiere sintetiche, batteria prepotente e la voce di Jonathan Higg urgente, spesso spinta al falsetto, ricca di uno spleen alla Guy Garvey (Elbow). Potrebbero essere la versione elettronica dei Bloc Party, agitata degli Alt-J, trattenuta dei Muse, attualizzata dei Bronski Beat. Poco importa che lo si chiami New Wave Revival o Synth-Pop: la sostanza è tanta, anche se servirebbe più misura, meno pathos, e la rinuncia ad alcuni stacchi di synth pacchiano a favore di qualche inserto di chitarra. Ma le potenzialità ci sono, e parecchie. Parecchie le mie preferite, ma su tutte forse Torso of The Week (quella, ma non è l'unica, che probabilmente Luca ti ha ricordato la voce di Derek Shulman dei Gentle Giant) Per me: 7.9/10 (ovviamente Damir Ivic gli aveva assegnato un misero 6.5... siamo agli antipodi, ho fatto bene a fidarmi di te!)

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