sabato 6 dicembre 2014

Recensioni Italia: Cristina Donà, Sergio Cammariere, Denovo, Mario Venuti

CRISTINA DONA’ - Così vicini (2014)
Penso davvero sia una delle migliori cantautrici italiane in attività anche se mai riuscita ad arrivare al successo (purtroppo) nonostante gli eccellenti lavori pubblicati in questi anni. Musicalità ricca di personalità e di talento, a tratti dolce ed a tratti spigolosa quasi come una PJ Harvey o una Ani DiFranco nostrana. Anche in questo disco, come nel precedente, magnifico, “Torno a casa a piedi” le geniali soluzioni melodiche non appaiono mai scontate e sono intrise di uno stupendo retrogusto indie. Dieci brani ricchi di serenità e grande ispirazione. I migliori: Così Vicini, Il senso delle Cose.NB Stasera in concerto a Brescia alla latteria Molloy. 
Voto: ☆☆☆☆

SERGIO CAMMARIERE - Mano nella mano (2014)
Ogni uscita di SG è sempre un grande piacere per lo spirito: il suo piano jazzy contaminato con sonorità latine e caraibiche è sinonimo di eleganza e raffinatezza. La sua musica è da ascoltare con un buon bicchiere di single malt lasciandosi prendere dall’emozione dei suoi ritmi bossanova e dalla raffinatezza dei suoi arrangiamenti.  Musica che trabocca di sfumature e colori, atmosfere nostalgiche da piano bar d’antàn, una sorta di ibrido tra Ivano Fossati, Fabio Concato e Burt Bacharach (oddio forse sto esagerando…). Un disco quasi perfetto, sognante, passionale, nostalgico, romantico. I brani migliori: Le incertezze di marzo, Quel tipo strano, Così solare. Voto: ☆☆☆☆

DENOVO - Kamikaze Bohemien (2014)
Dodici brani che risalgono agli anni ’80, quasi del tutto inediti (solo tre furono usati in un EP ma in un’altra versione), rinvenuti dal vecchio manager del gruppo in uno studio di registrazione e rimixati senza aggiungere sovraincisioni di sorta. La cosa è abbastanza incredibile visto che il disco suona assolutamente come nuovo e giunge a festeggiare il 30° anniversario della fondazione della band catanese. Da allora Luca Madonia e Mario Venuti hanno avuto buone carriere soliste ma chi, come il sottoscritto, apprezzava il loro pop-rock fresco e piacevole (ora lo chiameremmo indie-rock) non poteva non gradire questa sorpresa. il brano migliore: Ipnosi. Voto: ☆☆☆

MARIO VENUTI - Il tramonto dell’occidente (2014)

Dopo la collaborazione per il 30° anniversario dei Denoto, il suo ex leader ha pubblicato il suo ottavo album con la collaborazione ideativa di Francesco Bianconi dei Baustelle. Il pericolo di chiudersi nella leziosità (anche se geniale) dei Baustelle era sempre dietro l’angolo ma la consueta concretezza melodica di MV ha fortunatamente permeato le varie tracce dell’album. Peccato per non essere stato in grado di essere convincente per tutto il disco, nonostante l’aiuto di ospiti illustri come Battiato, Alice (“Tutto appare”) e Giusy Ferreri (che continua nel disperato tentativo di liberarsi dal suo peccato originale di XFactor) e il suo lodevole tentativo di tributo agli Wilco (“Ciao American Dream” è la cover di “Ashes of american flag”). I brani migliori: Ventre della Città, Il banco di Disisa. Voto: ☆☆☆

1 commento:

microby ha detto...

Sto ascoltando pochissima musica italiana (attualmente Alessandro Mannarino, romano in odore di Capossela, fattomi conoscere da Stefano. Lo raccomando) , ma quelli che hai recensito sono sempre stati tra i nomi che mi piacciono. In particolare Cristina Donà, da anni a mio parere la migliore al femminile in Italia (le affianco la sempre ispirata Nada). Chi ne avesse la possibilità (io purtroppo lavoro...) colga il tuo invito ad andarla ad ascoltare questa sera alla Latteria Molloy (Nave di Harlock, Parco Ducos 2, BS): dal vivo è altrettanto brava e coinvolgente. Per chi ha la nostra età, ahimè lì i concerti non iniziano mai prima delle 22.15, ma l'acustica non è male e gli artisti sono a portata di mano. Last but not least: anche i biglietti (all'ingresso) hanno costi decisamente contenuti.

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