venerdì 13 febbraio 2015

Recensioni: Gaz Coombes, Rhiannon Giddens

GAZ COOMBES - Matador (2015)
A distanza di tre anni dal precedente, bello, Here Comes The Bomb, l’ex leader dei Supergrass pubblica il suo secondo album solista. Così come per Damon Albarn, Noel Gallagher e Thom Yorke anche loro leaders di un grande gruppo d’oltremanica ed autori di recenti lavori solisti, probabilmente la crisi di mezz’età ha imposto di trovare una propria strada personale: certamente i Supergrass non sono neanche lontanamente comparabili con Blur, Oasis o i Radiohead, commercialmente su un altro pianeta , ma Gaz Coombes non appare assolutamente sfigurare, anzi, tra i 4 solo Damon Albarn ne avvicina qualitativamente lo spessore.  Niente a che fare con il Brit-Pop; piuttosto una sorta di electro-pop, con sentori ora soul (20/20), ora dub (Buffalo), ora glam (The Girl who fell to Earth che fa il verso a David Bowie), più vicino agli Arcade Fire che non al suo gruppo originario. Un disco elegante, lineare, maturo, ipnotico. I Brani migliori: 20/20, Needles Eye, Detroit, To The Wire.  Voto: ☆☆☆☆

RHIANNON GIDDENS - Tomorrow is my turn (2015)
Non c’è dubbio che la cantante dei Carolina Chocolate Drop sia anche un po' la leader del gruppo, tra i migliori nuovi esponenti del movimento di revival del folk-spiritual tradizionale. Merito del solito T Bone Burnett, scopritore di talenti e grande motivatore, colpito dalla sua performance in occasione della kermesse musicale in onore del film dei fratelli Coen Inside Llewyn Davis (ispirato alla scena musicale folk newyorkese degli anni’60), averla convinta a provarci da solista producendone il lavoro. Ne risulta un album ricco di intensità, con ballate gospel, accanto a ritmi folk-blues, country, jazz e addirittura a canzoni da chansonnier (la title-track è di Charles Aznavour, l’aveva già ripresa Nina Simone). Tutte le canzoni sono cover già interpretate o scritte da donne e solo l’ultima canzone “Angel City” è un originale scritto da Rhiannon stessa: in ognuna di queste canzoni emerge la sua voce cristallina, assolutamente meravigliosa. Grazie a Gigi della segnalazione. Brani migliori: Up Above My Head, Angel City. Voto: ☆☆☆☆


3 commenti:

microby ha detto...

GAZ COOMBES: Personalmente ho sempre identificato il brit-pop con, essenzialmente, Oasis e Blur. I Radiohead si sono smarcati rapidamente dal movimento, non solo per il maggior ricorso all’elettronica ed alla sperimentazione (chè lo stesso guitar-sound di Jonny Greenwood già dal terzo album era diventato cinematografico, lontano anni luce dai riffs beatlesiani del brit-pop), ma soprattutto perché la loro musica è sempre stata impregnata di malinconia, assente in Oasis e Blur dei ‘90. Presente invece nel terzo grande gruppo del brit-pop, i Supergrass, i miei preferiti nel contesto; evidente anche quando esprimevano i riffs apparentemente più rock e scanzonati. Thom Yorke a mio parere fuori gara per palese superiorità (ma anche i compagni di band erano superiori ai coevi), Gaz Coombes ha per me sempre avuto qualità paragonabili a Noel Gallagher e Damon Albarn; solo con molto meno successo. Questo filo di malinconia (non depressogena; più consolante) è diventato vieppiù evidente col passare degli anni (anche in Albarn e Yorke), ed è filtrato dagli ultimi (bei) dischi dei Supergrass alle incisioni soliste del loro leader. Per albums sempre belli, che suoni rock, synth-pop, electro-soul, beat contemporaneo.
Voto Microby: 7.8
Preferite: 20/20, Detroit, The Girl Who Fell To Earth

microby ha detto...

RHIANNON GIDDENS : Ascoltando l'album ho avuto l'impressione che Rhiannon Giddens stia proseguendo l'interpretazione delle radici musicali americane là dove Natalie Merchant è arrivata con l'ultimo lavoro. Come scrivi (e concordo!) c'è tradizione bianca e nera, folk, country, soul, gospel, blues, jazz, e tutti i generi sono interpretati con plauso. Anche se la Giddens mi aveva maggiormente colpito con le sue canzoni nel progetto prodotto da T-Bone Burnett nel 2014 The New Basement Tapes. Resta l'interrogativo su quale siano le sue reali capacità di autrice, assodato che quelle da interprete sono notevoli. La conclusiva Angel City, unica a firma propria nel lavoro da solista, sembra rassicurare anche in tal senso. Certamente da seguire, e anch'io ringrazio Gigi se l'input arriva da lui!
Voto Microby: 7.6
Preferite: Up Above My Head, Tomorrow Is My Turn, Angel City

Anonimo ha detto...

Ringrazio microby per il apprezzato complimento.

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