DUKE
GARWOOD (2015) Heavy Love
Il
45enne polistrumentista londinese è più noto per la sua stretta
collaborazione con Mark Lanegan
che per essere titolare, con l’ultimo, di 5 dischi a proprio nome.
Heavy Love è la
logica prosecuzione di Black Pudding,
la fatica del 2013 frutto della collaborazione tra Lanegan e Garwood.
L’artista americano lo considera un genio musicale (e non è
l’unico collega): tradotto su disco, tanto talento si esprime in un
folk-blues dalle
atmosfere malate, notturne, brumose, dal ritmo lento, servito da
suoni scarnificati e da una bellissima voce cavernosa e drammatica.
Si potrebbe opinare che questa è la descrizione di un qualunque
album acustico/semiamplificato di Mark Lanegan, ed in effetti è il
limite principale del lavoro di Garwood: sembrare il clone del
proprio mèntore. Aggiungiamo una spruzzata dei Daniel Lanois e J.J.
Cale più ombrosi, ed un pizzico di blues maliano. Ma se siete in
astinenza del Lanegan d’annata, l’ascolto non vi deluderà.
Voto
Microby: 7.2
Preferite:
Disco Lights,
Suppertime In Hell, Burning Seas
JACK SAVORETTI (2015) Written In Scars
Il
singer-songwriter anglo-italiano, dal piglio cantautorale più
americano che britannico, era accostabile per qualità espresse nei 3
albums finora pubblicati ai primi Ray
LaMontagne, Steve
Forbert, John Mayer,
ma con una pericolosa tendenza all’enfasi. Forte di ottime
capacità relazionali (verificate lo scorso anno in occasione di una
sua veloce comparsata a Brescia), di un live-act pare strepitoso
(testimoniato da Stefano che vi ha assistito a Roma), di un viso da
attore e di indubbie capacità di scrittura (parte come poeta), il
nostro sceglie purtroppo la derapata pop
commerciale alla Gavin DeGraw
(e tanti altri simili). Non si capisce altrimenti la scelta di
arrangiamenti vistosi, addirittura fracassoni nella sezione ritmica,
degli insistiti coretti uh-oh-oh perfetti per una platea
adolescenziale da arena, a rovinare un’ispirazione ancora buona ed
una voce abrasiva e calda come sempre. Speriamo per lui, vista la
simpatia del personaggio, in un grande riscontro commerciale. Oppure
in un buco nell’acqua, in modo che torni ad essere il cantautore
raffinato che conoscevamo. Non che si perda in mezzo al guado, e con
lui tutte le doti innate.
Voto
Microby: 7
Preferite:
Written In Scars,
Back To Me, Nobody ‘cept You
1 commento:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLLpRQ1VMIrbnyeLc6e3smuHj4kLGYZ0Iq
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