THE UNTHANKS - Mount the Air (2015)
Disco più strumentale che vocale, arricchito dagli arrangiamenti neoclassici di Adrian McNally più che dalle deliziose ed espressive voci di Rachel (sua moglie) e Becky Unthank, si appoggia alla tradizione celtica folk, con la consueta eleganza e raffinatezza. A 4 anni dall’ultimo lavoro in studio (e dopo tre dischi dal vivo, sotto il nome “Diversions”, e una colonna sonora), tornano alla gentile malinconia di Last. Difficile catalogarlo come un disco di vero classico folk celtico: le sonorità jazzy con quei fiati alla Chet Baker e Nils Landgren, l’incedere epico alla Sigur Ros, i ritmi più vicini a quelli del compianto John Martyn e di Robert Wyatt, ne fanno un disco di rara qualità e bellezza. Le più belle: Mount The Air, Died For Love, Last Lullaby. Voto: ☆☆☆☆1/2
1 commento:
Gran bella conferma! Le sorelle Unthank riprendono il discorso interrotto nel 2011 con il bellissimo Last, e tornano con il loro personalissimo folk del Northumberland, musicalmente intinto nella classica da camera, sfiorato dal jazz notturno (concordo con i riferimenti alle trombe) e baciato dal pop alto. Al solito profondamente malinconica, la proposta delle due Unthank non è adatta ad un ascolto distratto, ma ripaga ampiamente se vi ci si abbandona. Come per tutto il catalogo 4AD negli ’80 (in particolare i Cocteau Twins dell’eterea ed arcana Elizabeth Frazer, ed i Dead Can Dance insieme mistici, rarefatti, medievali e neoclassici) e nei King Crimson dei primi due albums (io ho fatto più di un pensiero a Epitaph o Moonchild; ma anche, come hai scritto, ai Sigur Ros)) non vi è una nota di allegria nei lavori delle sorelle inglesi. Non è necessario: con piano, corde, archi, ottoni e voci ci deliziano con una musica dalla bellezza introspettiva, raffinata, crepuscolare e senza tempo.
Voto Microby: 8
Preferite: Mount The Air, Died For Love, Flutter
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