JOE BONAMASSA (2016) Blues of
Desperation
E’
singolare che, nei lavori del grande chitarrista americano, il genere
musicale trattato sia omogeneo più nei progetti collaterali a più
mani (Bloodline, Black Country Communion, Rock Candy Funk Party, gli
album in coppia con Beth Hart) che nei progetti solisti, in cui
esprime regolarmente un pout-pourri di tutte le influenze e passioni
musicali che lo hanno segnato. Così anche Blues
of Desperation, a dispetto del titolo, ci
offre hard rock, soul, R&B, rock
e ovviamente blues elettrico.
I campioni di riferimento (già appaiati per tecnica chitarristica,
non per scrittura e peso specifico nella storia del rock-blues) sono
sempre gli stessi: Stevie Ray Vaughan, Eric Clapton, B.B. King, Jimmy
Page, Jimi Hendrix. E le canzoni sono tecnicamente eccellenti,
sanguigne e torride come gli assoli del nostro, motivo fondamentale
per cui si acquistano i suoi album. Peccato che, nella sua pletorica
produzione, manchi anche stavolta l’appuntamento col capolavoro. Ma
in auto o in cuffia, quest’ultima prova carica che è un piacere.
Voto
Microby: 7.5
Preferite:
Mountain
Climbing, ThisTrain, No Good Place For The Lonely
RAY
LaMONTAGNE (2016) Ouroboros
Chi
avesse conosciuto ed apprezzato l’esordio (Trouble,
2004), un cantautorato intimo alla Bon Iver maggiormente screziato di
folk e country, difficilmente riconoscerebbe il medesimo artista al
sesto sforzo, Ouroboros
(il serpente che si morde la coda, antico simbolo della ciclicità
eterna delle cose), se non ne avesse seguito la metamorfosi
progressiva verso il cantautorato pop-soul fino all’ultima sterzata
verso la psichedelia di Supernova
(2014). Ouroboros è
figlio diretto di quest’ultimo album, compositivamente meno
brillante e variegato, sebbene più focalizzato verso il pop
psichedelico pinkfloydiano pre-Dark
Side, con più modesti accenni al Laurel
Canyon di marca Jonathan Wilson. Siamo sempre nell’orbita di fine
anni ’60 – inizio ’70, ed il lavoro si ascolta con trasporto
piacevolmente onirico: coraggioso, interessante e per certi versi
sorprendente, tuttavia non riesce mai a sfondare. Ne attendiamo
l’evoluzione.
Voto
Microby: 7.4
Preferite:
In
My Own Way, Hey No Pressure, Homecoming
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