PJ HARVEY (2016) The Hope Six
Demolition Project
La
più importante delle cantautrici emerse dagli anni ’90 persevera
nell’impegno socio-politico con un’evoluzione naturale del
capolavoro Let England Shake (2011).
Lo fa non solo nei contenuti (il titolo si riferisce al progetto di
rivitalizzazione urbanistica statunitense Hope VI) ma anche
musicalmente: gli arrangiamenti volutamente imperfetti, i cori
disordinati nello stile dei Clash di Sandinista,
lo sferragliare delle chitarre (nei credits anche il bresciano
Alessandro “Asso” Stefana) e lo stridore dei fiati (tra i quali
il nostrano Enrico Gabrielli) sembrano guidati da un direttore
d’orchestra distratto. L’effetto cercato è la spontaneità delle
canzoni di protesta, che tuttavia pare a tratti quella dei canti dei
collettivi studenteschi post-’68. Un album profondamente blues
nel concetto, ma in cui il fatalismo rassegnato a dio della
tradizione nera è sostituito dalla rabbia delle protest
songs della tradizione bianca. Non siamo
qualitativamente al livello di Let England
Shake tuttavia, seppur inferiore nella
scrittura, l’ultimo lavoro di Polly Jean Harvey si fa comunque
apprezzare per la sincerità, la carica comunicativa, la rabbia
poetica diretta discendente di Patti Smith.
Voto
Microby: 7.4
Preferite:
The
Community of Hope, The Ministry of Defence, The Wheel
YOUR
FRIEND (2016) Gumption
Timbro
vocale indefinito, tra l’androgino e l’efebico, occorre
informarsi per determinarne l’appartenenza alla 24enne Taryn
Blake Miller, in arte Your Friend, al
debutto nel natio Kansas. La quale su un tappeto di soundscapes
languidi ed onirici alla Brian/Roger
Eno sovrappone un cantato raccolto e
malinconico, a ricordare il lavoro già proposto da Julianna
Barwick tra avantgarde/ambient/new
age, ma aperta a possibili evoluzioni
nell’alt-R&B alla Chet Faker, FKA Twigs, Alex Banks. Al momento
tuttavia l’atmosfera è solo affascinante e rilassante, al limite
del piacevolmente noioso. Va riveduta e riascoltata quando sarà
artisticamente più compiuta.
Voto
Microby: 7.2
Preferite:
Gumption,
I Turned In, Come Back From It
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