mercoledì 4 maggio 2016

CHARLES BRADLEY, BIBIO


CHARLES BRADLEY (2016) Changes



La storia è nota: scoperto da Gabe Roth della Daptone Records nel 2011, quando fino ai 62 anni si era guadagnato da vivere col mestiere di cuoco sfogando la propria passione per il soul nei piccoli clubs notturni, coverizzando (in modo strepitoso) James Brown, Wilson Pickett, Solomon Burke, Marvin Gaye, Bradley giunge ora al terzo album tra scrittura in proprio e covers anche sorprendenti (la title-track è dei Black Sabbath, 1972!), ma senza spostare di un millimetro la propria autentica interpretazione del soul-R&B targato Tamla-Motown dei ’60. Retro-soul ai massimi livelli, che come lui sanno proporre oggi solo Lee Fields e Sharon Jones, con il maggior pregio (che diventa anche il limite) di una fedeltà totale allo spirito e alla tecnica dei propri idoli, ed il difetto nell’assenza di evoluzione stilistica nell’arco dei tre lavori. Ma non sembra un obiettivo del nostro: la musica black dai ’60 è cambiata moltissimo, e Charles Bradley è invece un maestro di classicità.
Voto Microby: 7.8
Preferite: Changes, Nobody But You, Ain’t Gonna Give It Up




BIBIO (2016) A Mineral Love

Mi piacerebbe assemblare un mio personale “The Best of Bibio” (in modo da scegliere i miei generi preferiti e scartare quelli che non sopporto) e non un ufficiale Best scelto dall’unico titolare del progetto, il polistrumentista-produttore inglese Stephen Wilkinson, che da sempre esibisce il proprio eclettismo musicale come caratteristica basilare. Elettronica, pop, folk, hip hop, movie soundtrack, dance, psichedelia, ambient, new age in uno stesso album, in cui si possono incontrare, ma mai in modo coeso, Boards of Canada e Robert Fripp, Buggles e Adrian Belew, Four Tet e Steely Dan, Stephen Merritt e Pet Shop Boys. Spesso dopo una canzone da spellarsi le mani segue una del genere musicale che non ascolteresti mai, e che non fitta per nulla con quella successiva. Insomma, viva la versatilità, ma quando gli ingredienti sono troppi bisogna essere dei geni perché la ricetta risulti vincente. E Wilkinson è bravo, ma non un fuoriclasse.
Voto Microby: 7.3
Preferite: Town & Country, Gasoline & Mirrors, Petals





 

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