lunedì 9 maggio 2016

Recensioni: Nada Surf, They Might Be Giants

NADA SURF - You Know Who You Are (2016)
All’ottavo disco in oltre 20 anni di carriera, il quartetto newyorkese è sicuramente tra i migliori esponenti del power-pop moderno. Dopo una inizio di carriera votata alla informalità, alla semplicità ed alla spontaneità (Nada Surf sta per “it’s just surfing for nothing”) la loro musica vira poi verso un indie-rock di matrice profondamente yankee anche se contaminato da riffoni e coretti tendenzialmente brit-pop. Maestri nel rimescolamento delle carte, con il passare degli anni alternano energia e dream-pop, rumorismo e college-rock, il tutto senza mai fare i fenomeni ma restando espansivi ed impermeabili alle osservazioni di eccessiva leziosità ed uniformità. Quest’ultimo disco si conferma un’opera gioviale ma energica, sobria ma robusta e mai ordinaria.
Per gli amanti di Fountains of Wayne, Ed Harcourt, Frank Turner, Decemberists, Go-Betweens, Ben Folds.  Raccomandato, come i precedenti. Da ascoltare: Animal, Out of the Dark,  Friend Hospital. Voto: ☆☆☆☆



THEY MIGHT BE GIANTS - Phone Power (2016)

Ennesimo album per la band di Brooklyn cui sicuramente non manca la creatività. Nel 2015 hanno ideato il “Dial-A-Song Service”: praticamente basta telefonare al loro recapito (numero verde) per sentire la segreteria telefonica che fa ascoltare un brano, sempre diverso settimanalmente. Phone Power è il terzo album (+ un live) negli ultimi 12 mesi e contiene per la maggior parte proprio i brani riprodotti dalla loro segreteria: accanto ad alcune sicuramente perdibili c’è tuttavia un buon gruppo di belle canzoni con melodie accattivanti come di tradizione in contrasto con testi demenziali. Si passa dal drum-beat arricchito dai sintetizzatori moog di “Sold my mind to the Kremlin” al sound disco-pop anni ’70 di “I’ll be haunting you”, dalla cover in chiave rock energetica di “Bills, Bills. Bills” delle Destiny Child al folk con bongo e clarinetto di “Trouble Awful Devil Evil”. Insomma una sorta di album di B-Sides, con alcune gemme e repentine cadute di tono, che piacerà sicuramente ai loro fan ma che comunque è da raccomandare anche per chi non li conosce. Voto: ☆☆☆1/2


1 commento:

microby ha detto...

NADA SURF : Non è semplice al puro ascolto identificare la provenienza geografica della musica dei Nada Surf: chitarre ritmiche abrasive di impronta loureediana, scarsità di assoli come nel rock urbano della grande mela, scrittura da college rock band, refrains appiccicosi in stile indie-pop da Orange County, armonie vocali che richiamano il northern soul anglosassone (vedi Teenage Fanclub). Non il loro migliore ma concordo: raccomandato, come i precedenti.
Voto Microby: 7.5
Preferite: Believe You're Mine, Cold To See Clear, Out of The Dark

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