RED HOT CHILI PEPPERS - The Getaway (2016)
I RHCP stavolta si fanno produrre il loro undicesimo album, sicuramente uno dei più attesi dell’anno, dal mitico Danger Mouse: visto il produttore (ed anche il missaggio affidato a Nigel Godrich, praticamente il sesto uomo dei Radiohead) il loro stile avrebbe potuto essere pesantemente influenzato dalla loro debordante personalità e magari condizionato da un’impronta prevalentemente elettronica, di conseguente potenziale rottura rispetto ai lavori diretti da Rick Rubin. Danger Mouse li ha invece stimolati a riprogettare interamente l’album che avrebbe voluto essere un insieme di canzoni già scritte da tempo: chiusi in sala registrazione l’ispirazione è arrivata come sempre, fresca e carica di carattere. Il tono è per lo più malinconico, a tinte cupe, con rock elettrico potente alla Led Zeppelin accanto a episodi quasi pop (non è un caso che la ammaliante “Sick Love” sia accompagnata al pianoforte da Elton John) ed alle tradizionali linee funk-rock, massima e caratteristica espressione della qualità melodica del gruppo. Qua e là appaiono anche gli arrangiamenti orchestrali di Daniele Luppi, collaboratore di Danger Mouse e coautore del progetto “Rome” di qualche anno fa.
Niente capolavori come in BloodSugarSexMagik o in Californication ma comunque un buon disco. Da ascoltare: Dark Necessities, Encore, Sick Love, We Turn Red. Voto ☆☆☆1/2
1 commento:
RED HOT CHILI PEPPERS: Concordo Luca: il loro migliore lavoro da By The Way (2002), ed il loro più maturo e compiuto album pop (sempre inteso alla maniera dei RHCP). Non cercano più di fare i bad boys a tutti i costi, nè di rivoluzionare il loro suono (già originale ed identificabilissimo: ormai un classico): ora scrivono e suonano da adulti (e si palpa una sottile vena malinconica, come scrivi) di classe superiore. Perfetto per l'estate.
Voto Microby: 8
Preferite: Dark Necessities, Sick Love, The Longest Wave
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