lunedì 7 gennaio 2013
Minirecensioni: Polly Paulusma, Suzanne Vega, Martha Wainwright, Tristan Prettyman,
Polly Paulusma - Leaves from the Family Tree (2012)
Terzo disco, dopo lo splendido esordio del 2004 "Scissors in my pocket" che consiglio a tutti di riascoltare e il meno valido "Fingers & Thumbs" del 2007. Per capirla basta sapere che in questi 5 lunghi anni ha fatto da spalla per Bob Dylan, Coldplay, Jamie Cullum, Joseph Arthur e molti altri: praticamente non si riesce a darle un'identificazione certa. La cosa singolare di PP è il mettere in primo piano la canzone, più che la voce; le parole, più che l'intonazione. Il tutto secondo stilemi ora folk acustici, ora pop jazzati. Un pò Suzanne Vega (ora forse meglio dell'originale, vedi sotto), un po' Norah Jones, un pò Vanessa Carlton. Bel disco, da ascoltare. Voto ★★★1/2
Tristan Prettyman - Cedar + Gold (2012)
Ogni disco è un pelino meglio del precedente. Questo lavoro ha forse il difetto di strizzare l'occhio al pop più commerciale ("My oh My", è la classica canzone da classifica) ma quando si ricorda di scrivere al meglio ("I was gonna marry you") non può non piacere e convincere. Si merita senz'altro più considerazione e successo. Voto ★★★1/2
Suzanne Vega - Close-up 4 (2012)
Rivisitare la propria carriera è pratica molto difficile. Però il desiderio di SV di reinterpretare se stessa sta diventando un'ossessione. Tra il 1985 ed il 2007 ha registrato 7 album di canzoni originali; dal 2007 ad oggi ha praticamente reinciso quasi tutto da quegli album, strippando acusticamente i brani. Operazione di incerto significato e non sempre meritevole dato che non aggiunge nulla. Voto ★★
Martha Wainwright - Come Home to Mama (2012)
Sarà anche un album elegante e liricamente maturo, come alcuni dicono. A me pare francamente noioso e privo di qualsiasi senso logico musicale. Altro disco per stomaci forti. Voto ★★
Blood-Red Coat
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1 commento:
A proposito di MARTHA WAINWRIGHT: al terzo album in studio la canadese sorella di Rufus e figlia di Kate McGarrigle e Loudon Wainwright III sceglie la produzione di Yuka Honda delle Cibo Matto per dare originalità ad un pop gradevole, vario, elegante e, tratto familiare, fuori dagli schemi canonici della canzone. Senza l’ego ipertrofico del fratello ma, purtroppo, anche senza il suo notevole talento per la scrittura. Acquista forza con gli ascolti, ma siamo lontani dal DNA fraterno, materno e paterno... 7/10
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