La serata è stata aperta dall'ottimo ruvido delta blues boogie dei Dead ShriMp, band romana di recente formazione, da tenere d'occhio in vista dell'uscita del loro primo album.
Poi, accompagnato da Esther Rose, washboard e voce antica e cristallina, e dagli ottimi Roberto Luti alla chitarra elettrica e Cassidy Holden al contrabbasso, Winslow-King ci ha sciorinato una serie di pezzi originali e reinterpretazioni di classici, con la sua voce allo stesso tempo dolce e profonda e il suo chitarrismo slide fluente e originale contrappuntato dalle atmosfere creole di Luti.
Il blues di LWK parte da una matrice in cui il sound della Crescent City si sente tutto, ma è in qualche modo contaminato da anni di concerti negli USA e in Europa, tenuti in posti e situazioni di ogni genere. Il risultato è un suono allegro e trascinante, antico e moderno allo stesso tempo.
La serata si conclude di fianco al palco, con due chiacchiere con gli artisti, sorseggiando l'ennesima birra. Se va bene per Jack...
2 commenti:
Il discorso non fa una grinza. Certo che mi sembrano due musicisti ibernati negli anni '20 e scongelati nel nuovo millennio. Indubbiamente interessanti ma dalle prospettive quantomeno incerte. A meno che Jack White, Re Mida della musica, abbia ragione anche stavolta.
Sorry Cerebus, dimenticato di loggarmi per la firma.
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