L'ascolto di questo disco ci fa capire che, probabilmente, il maggior talento, per lo meno in termini di stile è appannaggio suo (sicuramente Matthew è l'ambizioso, e coraggioso, della famiglia vista la sua intenzione di pubblicare quest'anno un volume con 8 album insieme....).
Il disco di Eleanor si caratterizza per una versatile combinazione di melodia e malinconia, con atmosfere lievi, talora acustiche, altre volte quasi Jazzy, che fanno ricordare i Fleetwood Mac di Tusk o alcune cose di Joni Mitchell e Laurie Anderson (la bellissima Scenes from Bensonhurts). Evocative melodie al piano che spaziano da riferimenti synth-pop (My Mistakes), funk (Roosevelt Island, I Want Fall Apart on you Tonight) e addirittura new-prog (Inn of the Seventh Ray).
Voto: ★★★★ (promettente)
1 commento:
Concordo: bel disco, che esce di poco dagli schemi, cari ai Fiery Furnaces, di un pop sghembo ed originale, che tuttavia manca del tocco genialoide della band-madre, probabilmente frutto del sincretismo della coppia di fratelli. Ad ulteriore, piccolo detrimento (ma forse è un gusto personale) la voce di Eleanor,immediatamente riconoscibile ma un po' monocorde (più adatta al talkin' che al singin'). 7.3/10
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